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L'ultima, magica notte di Piqué al Barcellona

Redazione
L'ultima, magica notte di Piqué al BarcellonaLaLiga

La notte di Gerard Piqué, l'ultima da calciatore. A tratti, Barcellona-Almeria è sembrata soltanto un grande tributo dal difensore. E anche se Xavi non l'aveva direttamente confermato, non avrebbe mai rinunciato all'omaggio finale di uno dei principali simboli della maglia e della storia blaugrana. 

La partita più emozionante

Fin dal riscaldamento, il pubblico non ha voltato lo sguardo: occhi fissi sul difensore, il giocatore ha ringraziato per l'affetto dimostrato durante tutta la partita. Prima di rientrare negli spogliatoi, si è fermato in panchina per qualche istante: lo aspettavano i figli, Milan e Sasha, entrambi vestiti del numero 3 del padre. 

gerard piqueLaLiga

I compagni hanno voluto omaggiare Gerard con una maglia speciale, Piqué ha indossato la fascia da capitano mentre al centro del campo giganteggiava la scritta "Sempr3". Già, il 3: passano centottanta secondi e il pubblico inizia a intonargli cori su cori. "Piqué, Piqué, Piquenbauer" e quando l'arbitro ha fischiato un rigore, la folla ha chiesto a Piqué di batterlo. Ma il centrale ha detto a Lewandowski di prendere la palla, di non cambiare il copione. 

Ha giocato probabilmente la sua migliore partita della stagione, motivatissimo e desideroso di salutare il Camp Nou in grande stile. I 92.605 spettatori presenti allo stadio hanno visto ancora un difensore di altissimo livello, fino al cambio organizzato da Xavi. Tabellone, numero 3, stadio in piedi: salutati compagni, arbitro e avversari, Piqué ha iniziato il lungo giro di campo. 

Le parole di Piqué

Gerard Piqué, FC Barcelona, LaLigaDAZN

Piqué, microfono alla mano, ha iniziato poi il suo discorso, ringraziando l'intero spogliatoio, lo staff e i compagni di squadra, nonché il Consiglio di Amministrazione, per il loro sostegno. 

In lacrime, e con difficoltà a parlare per l'emozione, ha affermato che "nella vita, a volte, amare è lasciar andare". "C'è così tanto amore tra me e il Barça che era giunto il momento di darsi un po' di spazio, un po' di aria, e sono convinto che in futuro sarò di nuovo qui", ha poi aggiunto. 

È stato interrotto da grida di "presidente, presidente" e ha poi ricordato che "questo non è un addio". "Me ne sono andato a 17 anni, mio nonno mi ha fatto socio quando sono nato, sono nato qui e morirò qui. Visca el Barça sempre". E bacia per l'ultima volta lo stemma della camiseta.