Mancano una manciata di giorni all’inizio dei Giochi e Giovanni Malagò scalpita: "Siamo riusciti a portare 403 atleti, tantissimi soprattutto se pensiamo che a Parigi avremo 1600 atleti in meno rispetto a Tokyo. Noi siamo riusciti ad avere un rappresentante per ogni federazione di discipline individuali e ora puntiamo a 41 medaglie per superare l’impresa di tre anni fa". A mancare sono stati gli sport di squadra: calcio, basket, rugby, handball e hockey prato: "C’è grandissima amarezza e delusione. Il calcio è stato metabolizzato in oltre un anno, anche perché ero certo avessimo i requisiti tecnici per qualificarci. Per il basket il concetto completamente diverso, con 12 squadre e le quote continentali era difficilissimo. In più mettiamoci le non buone notizie di Banchero, io ho qualche dubbio sia una buona scelta". Parlando di Olimpiade non si può non indagare sulle condizioni di Tamberi: "Mi ci sono messaggiato – continua Malagò dopo la Giunta Coni -, quello che ho letto mi sembra sia vero, non ci sono lesioni. Lui è maniacalmente attento allo stato di forma, quindi capisco sia molto dispiaciuto per questo rallentamento ma il rischio grosso mi pare scampato". Il presidente interviene poi anche sul caso Milano-Cortina, tra intercettazioni e proteste dei pm per il decreto sulla posizione della Fondazione: "Mi sembra fin troppo chiaro il modo di agire della Fondazione e del sottoscritto, non c’è alcun tipo di responsabilità. Il provvedimento ad hoc del governo? L’argomento è a dir poco delicato, ma noi che cosa c’entriamo? Siamo basiti, aspettiamo ci dicano qualcosa". Infine sul famoso emendamento Mulè al Decreto Sport che sposterebbe gli equilibri del calcio: "Ne abbiamo parlato in Giunta, ma devo ancora leggere il testo con le riformulazioni. Certo, l’iter di tutta questa storia è abbastanza curioso".
Fonte:Gazzetta.it