Il trionfo all'Europeo, il girone di qualificazione al Mondiale chiuso dietro la Svizzera e la seguente eliminazione dai playoff per mano della Macedonia del Nord. Infine l'umiliazione subita a Wembley dall'Argentina.
La Nazionale italiana di calcio sta attraversando un momento durissimo a meno di un anno dall'estate trionfale del 2021 e nell'aria, ma anche nelle parole, c'è profumo di rivoluzione.
I volti da cui ripartire
"Il nuovo ciclo parte ora - ha ricordato il ct Mancini alla viglia della sfida contro la Germania -. Ci vorrà tempo e sappiamo che ci sarà da soffrire, perché non ci inventiamo i giocatori. Però si riparte da adesso e ciò che oggi non c'è non vuole che non ci sarà in futuro, anzi".
La strategia e il problema del gol
"Ora abbiamo chiamato i ragazzi che fisicamente stanno meglio, alcuni giocano da tempo in Serie A TIM e altri meno, ma possono giocare. Vogliamo giocatori di qualità e veloci, ma ci vorrà più tempo. La mancanza di gol ci preoccupa ovviamente, ma bisogna avere attaccanti che in questo momento in Italia non abbiamo".
"Se gli unici due sono ancora Belotti e Immobile, e l'unico che ha fatto gol in Serie A è Scamacca e non ha una gara a livello internazionale, ci preoccupa - ha proseguito -. La speranza è che chi è in B possa arrivare in Serie A velocemente, giocare e fare gol".
La posizione di Mancini
Tra i tanti rumors negli ultimi mesi, ma soprattutto dopo la sconfitta contro l'Argentina, ci sono stati quelli di dimissioni di Mancini: "Ho sempre sentito la fiducia e la stima di tutti. Nel calcio è così, quando vinci sei perfetto, quando perdi hai tutto contro. Ora dobbiamo pensare a ricostruire e a ritrovare la magia dell'Europeo".
Rivoluzione contro la Germania
"Avremo una squadra totalmente nuova per la Nations League, anche 20 giocatori su 20. Molti sono andati via e li abbiamo mandati in vacanza a recuperare perché non erano in condizione di giocare quattro partite e gli avrei creato problemi per la prossima stagione. Meritavamo un po' di riposo dopo due anni di grandi sforzi".