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Parigi 2024

Marcia, flop Palmisano. L'azzurra si ritira: "Non siamo robot, mi rialzerò"

Andrea Buongiovanni
Marcia, flop Palmisano. L'azzurra si ritira: "Non siamo robot, mi rialzerò"N/A
Antonella era la campionessa olimpica in carica. "Non ho retto normali cambi di ritmo che in allenamento reggevo senza problemi", ha dichiarato

Da un campione olimpico, Massimo Stano, quarto a un secondo dal podio, a una campionessa olimpica, Antonella Palmisano, che si ritira. Dopo la 20 km maschile di marcia, tocca a quella femminile. Sullo stesso identico e splendido percorso. Solo che nel mentre le condizioni meteo sono mutate: il sole ora splende, le temperature sono decisamente elevate, come il tasso di umidità. E in casa azzurra la parziale delusione della gara d’esordio (pur con tutte le attenuanti del caso), diventa completa con la seconda. Per salvare il bilancio della specialità, da sempre miniera dell’atletica italiana, resta l’inedita staffetta mista di mercoledì 7. Ma a questo punto senza più molte certezze.  La gara entra presto nel vivo: già al 4° km (media di 4’17”) nel gruppo di testa restano in 13. C’è la finanziera, non Valentina Trapletti, né Eleonora Giorgi. Il primo scossone porta la firma della cinese Yang Jiayu, primatista del mondo e iridata a Londra 2017, compagna di allenamento di Stano, a Ostia, sotto la guida di Patrick Parcesepe: al 6° km ha un vantaggio di 6”, al 7° di 12, all’8° di 16. Alle sue spalle c’è un drappello di 11 atlete, con tutte le migliori, Palmisano compresa. Al 10° (43’06”) il margine aumenta a 33”. E un km dopo è di 37”.

Antonella, nel gruppo che insegue compatto, adesso marcia nelle posizioni di rincalzo. Poco prima del passaggio al 12° km sembra perdere qualche metro. Ma poi rientra.  Yang Jiayu procede sicura e spedita. Al 13° km le più vicine inseguitrici sono a 44”. Poco dopo arriva, all’improvviso, la fine dei sogni azzurri: Palmisano, che è rimasta incollata al gruppetto delle seconde stringendo i denti, si ritira. Quella della campionessa europea, piegata su una transenna, è una resa incondizionata. Non c’è alcun tentativo di ripartire. E dire che, dopo anni di problemi fisici, per sua stessa ammissione, era nella miglior condizione della carriera.   La spagnola Perez, doppia iridata in carica, rimasta coperta in quel gruppetto, decide intanto che non si può più attendere. Dimezza in fretta il ritardo dalla battistrada: al 16° è di 20”, al 18° è di 15”. Ma non basta. Dopo una “fuga” di 15 km vince Yang Jiayu (e con lei, grazie a Parcesepe, la scuola tecnica italiana: 1h25’54”. L’argento è della Perez (1h26’19”), il bronzo dell’australiana Montag (1h26’25”, record d’Oceania). E le altre azzurre? La Giorgi onora la sua quarta Olimpiade con un 23° posto (1h31’49”), la Trapletti chiude per onor di firma al 35° (1h35’39”). "Non so spiegarmi cosa mi sia successo, ero pronta, tranquilla, non ho retto normali cambi di ritmo che in allenamento reggevo senza problemi. Forse solo una giornata-no. Lo spero, almeno. È la legge dello sport. Dopo un anno perfetto non immaginavo questo scenario. Non siamo robot, è la legge dello sport. Troverò la forza di rialzarmi. Domani faremo il punto, anche con Massimo, in chiava staffetta mista".

Fonte: Gazzetta.it