Error code: %{errorCode}

MotoGP

Marquez: “Io in Ducati? Bisogna essere egoisti. Con la GP23 non lotto alla pari”

Federico Mariani
Marquez: “Io in Ducati? Bisogna essere egoisti. Con la GP23 non lotto alla pari”N/A
Il fuoriclasse spagnolo racconta i motivi dietro la scelta di passare nel team ufficiale nel 2025: "Tutti vogliono il meglio e la moto migliore è quella rossa, la Ducati”. E sul Mondiale 2024: “Non sono al livello di Martin e Bagnaia, ma la vittoria arriverà"

È Marc Marquez il pilota del momento in MotoGP. Pur senza vincere Gran Premi il fuoriclasse spagnolo ha impiegato sette gare per convincere la Ducati a “promuoverlo” dal team Gresini, inserendolo nel team factory 2025. Una scalata avvenuta in pista, come dice la top 3 nel Mondiale dopo un terzo del cammino, ma anche con le parole. Emblematico l'aut aut imposto prima del GP d'Italia, rifiutando l'eventuale passaggio alla Prima Pramac. La scelta ha così innescato l’effetto domino sul mercato, diventato effervescente coi passaggi di Jorge Martin in Aprilia ed Enea Bastianini nell’armata Ktm.

Il comportamento di Marquez ha fatto discutere per la sua rigidità. E lo stesso Marc ha spiegato le ragioni di questa durezza durante la trasmissione radiofonica spagnola El Larguero: "In molti casi, a questi livelli, bisogna essere egoisti. Tutti vogliono il meglio e la moto migliore è quella rossa, la Ducati. Per averla bisogna giocarsi tutte le carte. E ciò che pesa di più è la pista". L’otto volte iridato inizia così a motivare le ragioni dietro il passaggio nella formazione factory: "Io sono in Ducati grazie a Gigi Dall’Igna. Non so cosa hanno promesso a Martin. Posso dire cosa hanno spiegato a me: gli ingegneri Ducati hanno analizzato la mia crescita con la moto 2023 in modo particolare. Ma poi ci sono anche altri fattori". E lo spagnolo entra nel dettaglio. Passare nel team ufficiale significa avere l’obbligo di lottare per il Mondiale nel 2025. Un passaggio fondamentale per sognare molto più in grande rispetto a questa stagione. Marc spiega le ragioni di tanta insistenza: "Ci sono tre motivi cruciali. Prima di tutto in questo momento non stiamo lottando ad armi pari: di solito, da un anno all’altro, si migliora di due decimi al giro, che a fine gara si traducono in quattro secondi, anche se è tutto relativo. Seconda ragione: non avrei lasciato una squadra satellite per approdare in un altro team clienti. Il terzo motivo riguarda i miei sponsor: non potevo decidere il mio futuro a novembre-dicembre".

Le dinamiche di mercato influenzeranno il campionato 2024? Marquez non pensa e considera Martin tra i favoriti, pur essendo già promesso sposo del team Aprilia: "Conoscendo Dall’Igna, Jorge potrà giocarsi il titolo. In Ducati sono molto onesti, si può vincere il Mondiale in pista con altri colori. Il campionato è ancora lungo e ci sono ancora tanti punti in palio, può succedere di tutto". Marc analizza anche le sue chance: "Per ora siamo in partita grazie a qualche prodezza, ma non può andare avanti così. Bagnaia e Martin non sbagliano nulla, devo raggiungere quel livello". Proprio per sperare nel titolo servirebbe la prima vittoria con la Ducati, ma lo spagnolo predica calma: "Sono convinto che arriverà nel 2024, ma non so quando. Ho imparato a non avere aspettative".

Fonte: Gazzetta.it