Fa molto freddo a Parigi in questi giorni, e non per le temperature rigide. Una pioggia di lamentele – sarebbero più di 100 in tutto il mondo – ha infatti travolto il Comitato olimpico internazionale e quello francese che ha organizzato i Giochi 2024 per una sorta di "medagliopoli". La colpa? È ancora delle medaglie di bronzo consegnate ad agosto, che continuano a deteriorarsi, in qualche caso a danneggiarsi, tanto di risultare irriconoscibili. Gli ultimi a mostrare gli effetti di aria e umidità sul "trofeo" sono stati i nuotatori di casa della staffetta mista 4x100 Clément Secchi e Yohann Ndoye-Brouard e a seguire si sono aggiunti altri, causando un terremoto ai vertici della Monnaie de Paris, il corrispettivo della Zecca di Stato, con tre dimissioni-allontanamenti in poche settimane. E l’Italia? Purtroppo anche tra i nostri 15 bronzi non c’è molto da festeggiare. La memoria del plurimedagliato nuotatore Gregorio Paltrinieri - 1 oro, 2 argenti e 2 bronzi olimpici in carriera - arriva fino ai Giochi di Rio 2016: "Si erano rovinate anche quelle, così come a Tokyo. Le medaglie olimpiche sono le più fragili tra tutte quelle ho vinto, a volte si ammaccano, altre viene via il colore e le ultime non le ho nemmeno tenute tanto in mano".
"Greg ha ragione, la mia è messa proprio male, mi piange il cuore a guardarla -racconta lo schermidore Gigi Samele -. Quella di Tokyo è ancora nuova, mentre quella di Londra si è un po’ ossidata, ma il valore affettivo è per tutte lo stesso. Sostituirla? Ci sto pensando, se lo fanno anche altri potrei accettare" ammette lo sciabolatore, il primo a salire sul podio in due edizioni consecutive, che intanto a 37 anni ha deciso di continuare e la settimana prossima sarà in pedana a Plovdiv. C’è chi, come il taekwondoka Simone Alessio, per la prima volta sul podio olimpico il 9 agosto a Parigi, ci si è fotografato: "Vedete il bordo? Anche il resto si è un po’ ossidato, è stato quando sono tornato in Italia dopo i Giochi. Però non ci penso a ridarla indietro, voglio tenere proprio quella che ho conquistato, anche se si sgretola". Come lui anche Andy Diaz, il triplista italocubano al primo risultato di spicco con la maglia azzurra: "Questa è la mia medaglia e me le tengo, anche se sembra più vissuta è più bella delle altre". "Sicuramente più di quella che ho vinto io a Londra 2012" chiarisce il suo allenatore Fabrizio Donato. Si accoda come nel quartetto anche Simone Consonni: "Cambiarla? Non se ne parla, voglio quella del podio e non penso che si disgreghi". Quindi nessun pacco dall’Italia con destinazione Parigi? "Il nostro, probabilmente ci sarà – spiega la ginnasta Martina Centofanti – rispetto al bronzo di Tokyo si sta deteriorando molto più rapidamente, quello di Agnese Duranti si è danneggiato e ha già fatto richiesta al Coni per averne un altro. E pensare che, quando siamo tornate, per non rovinarle ulteriormente, abbiamo comprato su internet delle copie, solo che erano dei giocattoli e alla fine le abbiamo usate solo per alcune prove".
"Io farò richiesta molto presto" aggiunge l’ex capitana delle Farfalle Alessia Maurelli. Lo skateboarder statunitense Nyjah Huston aveva già capito tutto il 2 agosto, quando ai suoi oltre 5 milioni di follower aveva mostrato la medaglia "non di gran qualità". Un problema noto in Francia, almeno dalla fine di gennaio di un anno fa, per l’’inchiesta pubblicata da La Lettre su due altri scandali, la produzione di milioni di centesimi di euro non conformi e la restituzione, da parte del colosso cinese Huawei, di oltre 12.000 medaglie celebrative difettose. Il motivo? L’impossibilità di usare il triossido di cromo. Una figuraccia che non ha salvato l’idea di utilizzare pezzi di Torre Eiffel, racchiusi all’interno di un involucro disegnato dal brand di lusso Chaumet. Forse anche per questo il saltatore il lungo Mattia Furlani e il pistard Elia Viviani l’hanno messa subito al sicuro e la conservano in perfette condizioni. Scriveva Orazio nelle Odi: "Ho eretto un monumento più durevole del bronzo". E allora impariamo dai classici a non stupirci se nella memoria resterà impresso il "monumento" – l’impresa sportiva dei nostri azzurri - e non la medaglia di scarsa qualità.
Fonte: gazzetta.it