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Mihajlovic ha colpito i punti deboli di Mourinho

Mihajlovic ha colpito i punti deboli di MourinhoDAZN
Il Bologna vince e si regala un campionato ancor più ambizioso. Davanti è cambiato tutto, e la Roma deve guardarsi alle spalle

C'è una nuova fuga, lì in vetta? E dove può arrivare il Bologna? La Roma che perde fa perdere anche le certezze accumulate finora. E se al Dall'Ara sembra l'alba di una nuova era rossoblù, per i giallorossi di Mourinho iniziano a esserci insidie ovunque. In particolare da chi subentra (la Fiorentina) e da chi avrà un calendario più agevole (la Juventus). 

Il gol di Svanberg ha riscritto la classifica e tolto un po' di fiato sul collo all'Atalanta, che resta così salda al quarto posto a ben 6 punti dalla diretta inseguitrice, ossia la Roma. Che fatica. Che non trova continuità. E che ora si è affacciata interessata verso quella zona, finora inesplorata. Un po' per scaramanzia, un po' perché mancava una vittoria simbolo

Da grande squadra

Ecco, quella vittoria è arrivata. Ed è parsa da grandissima squadra. Con 7 vittorie in 15 partite la squadra di Mihajlovic non può più nascondersi, ma provare in ogni modo ad allungare l'onda lunga degli ultimi risultati. Quattro vittorie nelle ultime cinque, in casa è un fortino quasi inespugnabile. E poi? Poi c'è un altro dato, quello di questa sera: nessun gol subito dopo averne presi 24 in 14 gare. 

Mettiamola così: se dovesse proseguire su questa giustissima riga, allora il Bologna si ritroverebbe solido, concreto, ma anche bello e con le armi giuste per vincere lo scettro di squadra sorpresa. Da valutare l'entità del problema di Arnautovic: con lui o senza di lui, a prescindere dalla partita di oggi, gli emiliani sono due robe diverse. 

Cosa succede alla Roma?

L'altra faccia della medaglia era d'oro e si è rivelata di una strana consistenza. Mourinho non solo non ha relegato l'aura della continuità ai giallorossi, ma la squadra fatica a trovare la strada del gol, a dare un senso offensivo alla propria manovra. La sensazione è che se s'inceppa Abraham, s'inceppa tutta la squadra. Oltre l'inglese, sono arrivate poche situazioni in cui la squadra ha sviluppato una manovra convincente. 

Proprio l'inglese è al centro della scena: tanto lavoro, ma poca concretezza. I numeri non mentono: il centravanti della Roma, in un modo o nell'altro, deve portare reti e bottino. Così è una coperta troppo corta: tirare da una parte, lascerà sempre scoperta l'altra.