Error code: %{errorCode}

Serie A Enilive

Milan, l'orgoglio di Maldini e il significato da dirigente di questo scudetto

Redazione
Milan, l'orgoglio di Maldini e il significato da dirigente di questo scudettoDAZN
Paolo Maldini parla così a DAZN dopo la vittoria dello scudetto dei rossoneri. E consegna la coppa del miglior allenatore a Pioli

Paolo Maldini, a DAZN, ha parlato così dopo l'emozione per la vittoria dello scudetto. 

Da dirigente

 "Da calciatore è diverso perché sei un giocatore e quindi sfoghi buona parte dlel'energia in campo. Da dirigenti non lo puoi fare, perciò lo sfoghi a casa con moglie e figli che ti devono sopportare. Sono mondi diversi, ma la passone per lo sport e per il Milan. LA mia carriera da dirigente esiste solo perché c'è il Milan, non era nei miei piani e sono stato fortunato dopo essermi preso il mio tempo e sono arrivato al momento giusto".

"La responsabilità? La responsabilità è completamente diversa. Già da capitano negli ultmi anni ero più conivolto. ORa da dirigente è più complesso. Uno dei segreti di questo triennio è stato aver detto delle cose a questi ragazzi e averle rispettate. Nell'idea del club, di gioco, e non solo, abbiamo sempre dato un programma e un'immagine credibile per loro e per i tifosi".

"Il mio Milan distrutto" e quella frase del 2014

"Milan distrutto? Non rifarei quel titolo oggi. Sarei dovuto essere più rispettoso verso quei dirigenti. Per quel che riguarda noi, questo è un club particolare. Noi ci mettiamo meno delle altre squadre a fare certe cose. Abbiamo una tifoseria che sa, che non si emoziona nei momenti belli e non si butta giù in quelli brutti. C'è equilibrio e questo fa si che ci si metta meno ad uscire dai momenti difficili"

Su Tonali

 "Credo che Tonali non ha ancora fatto vedere quello che vale. Chi lo vede tutti i giorni in allenamento sa cosa vale Sandro. A volte ci dimentichiamo che è solamente un 2000 che arriva per la prima volta in un grande club. Oggi la festa è del mister e dei ragazzi quindi anche sua".

Non si smette mai di imparare

"Io sono giovane come dirigente, non smetto mai di imparare. Noi li abbiamo spinti a dare di più,anche più di quello che pensavano. Molte volte avevano solo bisogno di fiducia"