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“Moise”, la prima vera intervista a Kean

Giovanni Barsotti
“Moise”, la prima vera intervista a KeanDAZN
Giovanni Barsotti intervista Moise Kean nel nuovo episodio di DAZN Heroes, disponibile sull'app di DAZN

Kean arriva con dei pantaloni Kenzo blu sbiaditi, di un vintage così rovinato che è ingannevole, quasi non lo diresti che è qualche anno che firma contratti milionari ed esulta ballando. Sembrano più i pantaloni di Moise, il dodicenne che gioca per strada ad Asti, vive con la madre e il fratello nei palazzoni, va all’oratorio ad alternare freestyle e dribbling da solista nei 5 contro 5 internazionali. Perù contro Marocco contro Italia, si arriva a 3, 10 euro a testa, tutti molto più grandi di lui.

Moise Kean, Giovanni BarsottiDAZN

Abbiamo le stesse scarpe. Glielo faccio notare: cerco di essergli amico. Prima di iniziare parliamo di musica. Di base si fa così, non si parla di calcio con un calciatore lontano dalle partite, ti fa sembrare un fan, un tifoso. Lo sediamo in una stanza buia, ha le luci addosso. Dalla sua prospettiva non vede niente, solo la mia faccia. I cameraman, il fonico e l’ufficio stampa spariscono nel nulla. Siamo soli, è solo, l’abbiamo studiata così.

Moise Kean, DAZNDAZN

C’è una cosa credo elementare della psicologia che si chiama raport ed è sostanzialmente il livello di sintonia di due interlocutori. Si misura con il non-verbale: se il non-verbale di due persone che parlano è simile, allora c’è sintonia, c’è raport. Ci faccio caso spesso quando faccio un’intervista, mi serve a capire se l’intervistato è con me o no, se posso spingere, fino a dove posso osare senza sembrare un nemico. Non arriva subito, devi fare con calma, deve volerlo lui.

Moise KeanDAZN

Mentre mi parla perdo il pensiero tra le sue treccine e dentro il tatuaggio che ha sulla tempia. C’è scritto Marley. E’ il nome di suo figlio, ha 4 mesi e non lo sapeva nessuno. Quando vuole esprimere un concetto forte, spalanca gli occhi e io gli vedo tutto: il passato, l’underground, le ore in punizione, gli amici in carcere. Ad un certo punto, mentre siamo entrambi seduti comodi, porto il corpo in avanti. Immediatamente porta il corpo in avanti anche lui. Ci siamo avvicinati, il nostro non-verbale è allineato. Ok Moise, apriti. Qualche secondo dopo ci pensa, spalanca gli occhi e mi dice: “Quando ho esordito in prima squadra mi sono detto: sono fuori dalla merda”. 

Trovate Moise, la prima vera intervista di Kean su Kean, su DAZN.