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Monte ingaggi Barcellona: i blaugrana aprono al futuro del calcio sostenibile

Monte ingaggi Barcellona: i blaugrana aprono al futuro del calcio sostenibileDAZN
La squadra del presidente Laporta ha visto ridurre gli stipendi del 70% negli ultimi due anni. Un'operazione figlia di scelte sbagliate e del dramma Covid, che apre una riflessione sulla sostenibilità di questo sport

Il Barcellona ha salutato Leo Messi, atterrato a Parigi a parametro zero, che in blaugrana nelle ultime stagioni ha percepito la bellezza di 550 milioni di euro. 

Un accordo stratosferico firmato nel 2017 e con scadenza nel 2021, appunto, che prevedeva il pagamento massimo annuale di 138 milioni di euro tra quota fissa e variabile e bonus come quello da 115 milioni al momento della firma.

Salutare Leo ha significato risparmiare molto ma, dando uno sguardo ai dati pubblicati dalla Liga, si evidenzia come il Barcellona abbia compiuto una clamorosa riduzione del monte ingaggi, ancor più in generale, negli ultimi due anni. Si parla del 70% in meno, da 670 milioni di euro agli attuali 97.

Gli stipendi delle squadre spagnole

Ecco i dati pubblicati da LaLiga. La tabella è in ordine decrescente in base al tetto salariale di settembre 2021. Domina il Real Madrid, con 739,16 milioni di euro. Fanalino di coda, abbastanza a sorpresa, il Valencia, con 30,99 milioni di monte ingaggi.

Squadra

Tetto salariale marzo '21

Tetto salariale settembre '21 Differenza
Real Madrid437,34739,16+ 265,82
Siviglia183,32200,4+ 17,08
Atletico Madrid217,31171,6- 45,71
Villareal142,99159,29+ 16,3
Real Sociedad95,2127,7+ 32,5
Athletic Club110,73111,82+ 1,09
Barcellona347,0897,94- 249,14
Espanyol44,7677,87+ 33,11
Real Betis66,5270,86+ 4,61
Celta Vigo65,1165,53+ 0,42
Getafe52,3664,47+ 12,11
Osasuna45,7356,23+ 10,5
Granada56,8153,5- 3,31
Maiorca18,5746,13+ 27,56
Cadice39,9345,49+ 5,56
Alaves39,442,86+ 3,46
Rayo Vallecano15,7641,83+ 26,07
Elche3241,53+ 9,53
Levante36,5632,11- 4,45
Valencia93,1330,99- 62,14

I tagli maggiori

Oltre al clamoroso caso del Barcellona, che ha ridotto del 70% in due anni il suo monte ingaggi, fanno rumore anche i 45,71 milioni di euro risparmiati dall'Atletico Madrid e il già citato Valencia, che con i suoi 62,14 milioni in meno rispetto a marzo '21, è finita all'ultimo posto della classifica.

Come specificato in passato da Javier Tebas, Presidente della Liga, la crisi non ha colpito allo stesso modo le varie società: le big sono state penalizzate maggiormente per i mancati incassi da ticketing al contrario dei club più piccoli, che dipendono di più dai diritti tv.

La crescita maggiore

Sono Maiorca e Rayo Vallecano le due società che hanno avuto la crescita percentuale maggiore sugli stipendi delle loro squadre. Il Maiorca vede segnare un +148%, il Rayo Vallecano un +165,4%.

La differenza dall'estate 2019

Il Real Madrid è l'eccezione alle tre big del campionato spagnolo confrontando il salary cap attuale e quello dell'estate 2019: mentre il Barcellona è passato da 671,4 a 97 milioni e l'Atletico Madrid da 348,5 a 171, il Real è l'unica che è salita, da 641 a 739

Come funziona il Salary Cap

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Il Salary Cap della Liga spagnola è nato nel 2013 con il Csd (Consejo Superior de Deportes, massimo organo sportivo a livello nazionale) dopo i fallimenti di club come Alicante, Castellón, Cultural Leonesa, Universidad Las Palmas, Poli Ejido e Salamanca.

Parliamo di un tetto salariale, cioè un limite di spesa che ogni club propone e giustifica in base al proprio budget con riguardo ai costi della propria rosa, lasciando all’Autorità di convalida della Liga il compito di approvare il limite proposto.

E se questo limite non dovesse essere approvato? La stessa Autorità ha la possibilità di chiedere la rettifica del monte ingaggi fino ad ottenere un importo che garantisca la stabilità finanziaria del club. Ovviamente non è obbligatorio per le società raggiungere tale soglia, ma solo rimanerne al di sotto.

Cosa comprende il limite di costo della rosa (LCPD)

Dal regolamento si intuisce che il "limite di costo della rosa" (LCPD, límite de coste de plantilla deportiva) ha più voci:

  • Le retribuzioni salariali, fisse o variabili
  • Le retribuzioni per cessioni dei diritti d’immagine di squadra o del singolo
  • Gli ammortamenti dei costi di acquisizione dei calciatori
  • Le quote derivanti dalla previdenza sociale
  • Indennizzi a carico dei club per la fine dei rapporti di lavoro
  • I costi per la retribuzione di giocatori ceduti a titolo temporaneo ad altre società

Il mancato rinnovo di Leo Messi

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Messi pesava il 17% dell’intero carico salariale del Barcellona.  La pandemia ha accelerato un meccanismo ormai traballante per il Barca che ha visto registrare una perdita di 487 milioni di euro nell'ultimo anno (numeri da fallimento).

Il limite del Salary Cap spagnolo post pandemia è passato da 656,43 a 347 milioni di euro con norme ancora più stringenti per i club che avevano "sgarrato" nella stagione 2020/21 (tra cui i blaugrana). Il salary cap del Barcellona era stato fissato a 382,717 milioni di euro.

Laporta bloccato

Significative le parole di quest'estate del presidente blaugrana annunciando l'addio del capitano: "Il monte salari a livello sportivo, con il rinnovo di Messi, avrebbe rappresentato il 110% delle entrate del club, senza rinnovo è invece intorno al 95%. Sapevamo che le norme del fair play finanziario della Liga ci avrebbero messo in difficoltà. Il club avrebbe dovuto sostenere un’operazione diversa, e troppo esosa, rispetto a quanto programmato. Abbiamo preso, purtroppo, l’unica strada possibile ".

La crescita del Salary Cap spagnolo nel 2021

Attualmente abbiamo assistito a una crescita del 4,4% rispetto alla scorsa stagione per quanto riguarda il Salary Cap che passa da 2.176 milioni di euro a 2.277 milioni.

Il caso Ferran Torres

Dopo la presentazione del 3 gennaio 2022 di Ferran Torres, fresco di trasferimento per 55 milioni + 15 di bonus dal City di Guardiola, è sorto qualche problema in casa balugrana.

Il salary cap non permetteva infatti al Barcellona di inserire l'ex Valencia in sroa: ecco che allora oltre alla vendita di Coutinho all'Aston Villa, la società di Laporta ha optato per una spalmatura di alcuni contratti, come quello di Samuel Umtiti: il prolungamento del contratto fino al 2026 con lo stesso ingaggio ha permesso di ridurre il monte ingaggi della stagione in corso e di tesserare ufficialmente Ferran Torres.

E ora una nuova ripartenza

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Inevitabile guardare al calcio dell'immediato futuro pensando a un limite alle spese folli a cui abbiamo assistito in questi anni. La pandemia ha dato il definitivo colpo di grazia a un sistema economico traballante e l'idea Superlega è sicuramente, tra le varie motivazioni, figlia di una necessità dei club di alto livello di non vedere svanire ingenti incassi.

Il Barca oltre a tagliare ingaggi stratosferici (quante scelte assurde fatte nelle ultime stagioni...) è arrivata a chiedere a giocatori storici della propria rosa, come Pique, una riduzione del proprio stipendio (il difensore, ad esempio, si è tagliato l'ingaggio per permettere il tesseramento dei nuovi acquisti). Un atto d'amore, per "restituire quanto dato in questi anni" a detta del giocatore.

Il calcio va ripensato e, il Barcellona, è la prima big europea a segnare una sterzata prepotente in questo senso.