Raffaele Palladino, a DAZN, parla così dopo la vittoria del Monza sull'Udinese.
Su cosa ha lavorato?
"Lavorare sull'aspetto tecnico con questi ragazzi è stato semplice. Sanno giocare a calcio, la prerogativa è giocare a calcio e permette questo. La società voleva fare questo. Per me è stato facile. Erano stati allenati anche bene prima di me e questo fa tanto. Ho lavorato tanto sull'aspetto mentale, la bravura di ogni allenatore credo sia la chiave giusta nel momento giusto. Erano giù di morale dopo i risultati delle prime 6 partite. Sono stati disponibilissimi, mi hanno seguito, abbiamo fatto cene, creato entusiasmo, coesione, anche a fari spenti. Questa dev'essere una grande famiglia. Non si gioca solo tecnicamente, si vive anche la settimana. Hanno piacere a venire a Monzello e venire a lavorare. Questa era la cosa più difficile, ma sono stati disponibili e mi hanno agevolato".
Complimenti allo Spezia
"L'ho avuto 3 anni al Parma, Gotti. E sapevo che ci avrebbe messo in difficoltà. Ha preparato cose che non mi aspettavo, grandi meriti allo Spezia. Lavorano d'intensità, sulle seconde palle. Sapevo che poteva essere, rispetto alle 2 partite precedenti, la partita più difficile. Abbiamo fatto fatica, ma siamo stati bravi a restare in gara. Abbiamo sfruttato le occasioni in ripartenza e siamo andati in vantaggio. Poi ci siamo abbassati un pelino e abbiamo rinunciato a giocare a calcio, cosa che bisogna continuare a fare.
Iniziare così
"Non me l'aspettavo, mi aspettavo di prendere questa avventura come una sfida con me stesso. Con tante persone che mi dicevano: 'sei pazzo!'. Poteva essere difficile. La gente pensa che io sia inesperto, è giustissimo. Ma io l'ho presa con leggerezza. Mi sono goduto ogni momento, ho cercato di trasmettere un'idea di gioco, quello in cui credo. Bravi loro a mettersi a disposizione. Più facile allenare in A che i giovani: hanno qualità, professionalità, sono molto intelligenti. Non è stato difficile".