Oltre quaranta gol in Serie A TIM e ugualmente la necessità di dimostrare. Non dev’essere semplicissimo, ma ogni volta coltiverà un’emozione sempre più forte.
Il volto di Genoa-Napoli è quello stralunato, stravolto, straordinario di Andrea Petagna: ha regalato il secondo dei due gol con cui gli azzurri hanno battuto gli avversari. Ostici fino alla fine. Spenti dalla testata di un giocatore che fino a un’ora prima del fischio d’inizio sembrava serenamente in partenza.
Ha atteso 81 minuti prima di svestirsi, entrare, decidere la partita. Ha atteso un’estate intera prima di dimostrare a quel popolo ancora scettico che lui è lì per un motivo, e quel motivo è far gol. Spalletti l’ha abbracciato dopo un sospiro di sollievo lunghissimo e gli ha fatto: “Tu resti qui”. Qui a determinare.
Petagna, quanto vale questo gol
Petagna si è tolto una soddisfazione particolare. E ai nostri microfoni è andato via anche qualche sassolino dalle scarpe:
“L'anno scorso quando ho giocato ho sempre fatto bene, poi non mi hanno dato più la possibilità. Il mister ha detto che ci tiene a me, i compagni mi hanno detto che avrei segnato. Avevo tanta carica, ringrazio tutti i tifosi”.
Adesso bisognerà pesarlo, questo gol. E di sicuro va oltre i tre punti: Petagna ha dimostrato che in questo Napoli può ritagliarsi un posto di primissimo piano, di poter superare anche le aspettative di una piazza che l’ha sempre aspettato, dunque coccolato.
Napoli è così: anche se sei nell’ombra, apprezza l’impegno e persino la testa bassa. Tanti tifosi vorrebbero la sua permanenza perché una soluzione così, a partita in corso, in questo campionato ce l’hanno davvero in pochi. Ma a 26 anni compiuti Andrea vuole il definitivo salto di qualità. Vuole consacrarsi per aggrapparsi nuovamente ai massimi livelli, e stavolta da protagonista.