Gli è piaciuto tutto, a Luciano Spalletti. L'atteggiamento, la tenacia, la determinazione del suo Napoli. La quadratura rapida di un cerchio tutto azzurro, che "fa le cose in maniera corretta". Sale di vita per l'allenatore, che ora guarda tutti dall'alto verso il basso insieme ai suoi ragazzi. Con il poker di Udine, il Napoli è primo in solitaria: è l'unica squadra di Serie A TIM ad aver vinto tutte le quattro partite disputate sinora in campionato.
Il futuro secondo Spalletti
Ai microfoni di DAZN, Spalletti rifugge dalla parola scudetto, eppure non si nasconde: "Come spingi subito sull'acceleratore! - scherza - Il discorso è di vedere che livello di calcio e quante volte saremo bravi a riproporlo". Chiosando con una classica: "Il campionato è lungo, ci sono tante insidie". Resta chiaro tuttavia che la squadra abbia qualità tecniche diverse, superiori. E che il Napoli sia già a un buonissimo livello di affiatamento con il proprio allenatore.
La forza degli azzurri, per Spalletti, è una vecchia atmosfera. Già annusata. Già percepita. Animata anche dalle fatiche della scorsa stagione. "Noi ci sentiamo assediati da quest'amore per questi colori e questa squadra. Se riesci a coinvolgere i tifosi poi ci si alimenta e diventa forza per i calciatori". Vedi Osimhen: "Va bene in campo aperto. Sa far tutto. Gli manca tecnica nello stretot, ma si fa fatica a tenerlo negli spazi". A proposito dell'attaccante nigeriano: la sua numero nove è stata scelta da una tifosa speciale, Matilde Spalletti, figlia di mister Luciano. Chi gliel'ha consigliata? Nessuno: "L'ha scelta da sola".