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FIA F1 World Championship

Newey, è già carica Ferrari: "È il tempo di nuove sfide". Horner: "Ci lascia da leggenda"

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Newey, è già carica Ferrari: "È il tempo di nuove sfide". Horner: "Ci lascia da leggenda"N/A
Il progettista del team di Milton Keynes ha spiegato la decisione di lasciare la Red Bull: "Siamo passati da team esordiente a plurivincitori, ma ora è giusto passare il testimone". Il team principal: "Con lui siamo diventati una forza più grande di quanto potessimo immaginare"
Adrian Newey-Red Bull è un binomio che è stato sinonimo di vittoria. Di tante vittorie. Sotto la direzione tecnica dell'iconico 65enne ingegnere inglese sono arrivati 7 titoli iridati piloti e 6 costruttori, con 117 vittorie nel GP. Ma come tutte le storie, anche questa ha trovato il suo epilogo. Nella nota stampa diffusa dalla Red Bull, Newey ha spiegato così la situazione: "Fin da quando ero un ragazzino, volevo diventare un progettista di auto da corsa. Il mio sogno era diventare un ingegnere in Formula 1 e ho avuto la fortuna di trasformare quel sogno in realtà. Per quasi due decenni è stato per me un grande onore aver giocato un ruolo chiave nel progresso della Red Bull Racing, da team esordiente a team plurivincitore. Tuttavia, sento che ora è il momento opportuno per passare il testimone ad altri e cercare nuove sfide". E la nuova sfida per definizione, cui Newey sta seriamente pensando, è certamente la Ferrari.  C'è ancora un progetto da ultimare in Red Bull: "Nel frattempo, le fasi finali dello sviluppo di RB17 sono alle porte - ha detto - quindi per il resto del mio tempo con il team la mia attenzione sarà concentrata su questo. Vorrei ringraziare le tante persone straordinarie con cui ho lavorato alla Red Bull nel nostro viaggio negli ultimi 18 anni per il loro talento, dedizione e duro lavoro. È stato un vero privilegio e sono fiducioso che il team di ingegneri sia ben preparato per il lavoro che porterà all'evoluzione finale della vettura nell'ambito del periodo di quattro anni di questo regolamento tecnico. A livello personale, vorrei anche ringraziare gli azionisti, il compianto Dietrich Mateschitz, Mark Mateschitz e Chalerm Yoovidhya per il loro incrollabile sostegno durante la mia permanenza alla Red Bull, e Christian (Horner; n.d.r.), che non è stato solo il mio socio in affari ma anche un amico delle nostre rispettive famiglie. Inoltre, grazie a Oliver Mintzlaff per la sua gestione e a Eddie Jordan, il mio caro amico e manager". Molto celebrative anche le parole del team principal Christian Horner: "Tutti i nostri momenti più importanti degli ultimi 20 anni sono arrivati con la mano di Adrian al timone tecnico - ha detto - la sua visione e la sua genialità ci hanno aiutato a conquistare 13 titoli in 20 stagioni. La sua eccezionale capacità di concettualizzare oltre la F1 e di portare un'ispirazione più ampia per la progettazione delle auto da GP, il suo straordinario talento nell'accettare il cambiamento e nel trovare le aree delle regole più favorevoli su cui concentrarsi, e la sua incessante volontà di vincere hanno aiutato la Red Bull a diventare una forza più grande di quanto, penso, anche il defunto Dietrich Mateschitz avrebbe potuto immaginare. Due decenni e 13 campionati dopo, se ne va come una vera leggenda. È anche mio amico e qualcuno a cui sarò eternamente grato per tutto ciò che ha portato. L’eredità che lascia echeggerà nelle sale di Milton Keynes e la RB17 Track Car sarà un’adeguata testimonianza ed eredità del tempo trascorso con noi".