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Parigi 2024

Notti insonni, code, cibo scarso, letti di cartone: nell'incubo del villaggio olimpico

Sebastiano Vernazza
Notti insonni, code, cibo scarso, letti di cartone: nell'incubo del villaggio olimpicoN/A

Un pisolino sull’erba, con il “dormiglione” sdraiato su un asciugamano davanti a una panchina, all’interno del villaggio olimpico. Questa foto, tratta da un video, ha come protagonista il nuotatore azzurro Thomas Ceccon, oro nei 100 metri dorso, e ha fatto il giro dei social e dei siti, a simboleggiare il degrado del Villaggio Olimpico di Parigi 2024, un posto in cui, a detta di molti atleti, è impossibile vivere, tra aria condizionata mancante, cibo scarseggiante e letti di cartone. Ceccon avrebbe ceduto al sonno sul far della sera, quando l’aria si fa più fresca. Immaginiamo che poi sia andato a cena nella mensa della vergogna e abbia trascorso una notte a boccheggiare nella calura della sua camera, anche se di notte a Parigi la temperatura scende intorno ai 15-16 gradi. Nei giorni scorsi, Gregorio Paltrinieri, fresco argento nei 1500 e bronzo negli 800, ha detto: "Ho partecipato a quattro Olimpiadi e questo è il peggiore Villaggio che abbia visto. In camera non mi addormento mai prima delle due di notte: fa troppo caldo. Noi qui siamo i protagonisti ed è impensabile non avere l’aria condizionata nelle stanze".

Lamentela comprensibile, anche se, secondo i siti meteo, nella notte appena trascorsa la temperatura di Parigi è stata di 20 gradi alle 23, di 18 all’una, di 17 alle due, di 16 alle tre, di 15 alle quattro e alle cinque e di 14 alle sei. Un caldo insopportabile, ma, ironia a parte, può essere che i muri delle palazzine del Villaggio siano sottili e rilascino di notte il sole assorbito di giorno, sebbene il tempo a Parigi vari abbastanza. L’altra sera, allo Stade France, pioveva a dirotto e faceva un freschino autunnale. Non tutti la pensano come i due nuotatori. Filippo Macchi, fiorettista azzurro con due argenti al collo tra individuale e squadre, ha detto: "È un’Olimpiade fantastica". L’altra grande questione riguarda il cibo. Al ristorante del Villaggio si fanno code lunghe, fino a un’ora, e non si trova sempre quel che si vorrebbe mangiare. Nei primi giorni ha destato scalpore e scandalo il razionamento di uova e carni varie.

Gli organizzatori hanno tarato male i rifornimenti. Per evitare che molti atleti restassero a zero proteine, hanno limitato il consumo a un tot ciascuno, poi hanno intensificato gli approvvigionamenti e il caso uova sembra rientrato. A dirla tutta, ci sono stati anche deprecabili casi di accaparramento. Per esempio, pare che un atleta scandinavo facesse razzia di muffin al cioccolato la mattina a colazione, poi è stato smascherato. Non sono stati segnalati episodi di borsa nera. Aria condizionata, cibo e letti di cartone. Sì, gli atleti dormono su giacigli ecosostenibili – perché questa nelle intenzioni è un’Olimpiade “green” e bisogna essere “eco friendly” nei fatti – e molti soffrono questi letti cartonati. “Maledetti” giapponesi, si fa per dire, perché li introdussero loro a Tokyo 2021, con una motivazione curiosa, non verde. Si era in pieno Covid ed era meglio evitare contatti ravvicinati. Da una cronaca dell’epoca, estate di tre anni fa: "A Tokyo si parla dei “letti anti-sesso” che l’organizzazione ha acquistato: 18.000 unità con struttura portante in cartone, resistenti soltanto per una persona e capaci di prevenire al massimo il rischio Covid". Contromisura inutile: "Il ginnasta nordirlandese Rhys McClenaghan ha svelato la verità: saltando sul letto, la struttura è rimasta stabile, altro che no-sex". Il Covid non fa più paura, amore libero al villaggio, ma Parigi 2024 ha reiterato l’operazione “Morfeo di carta”.  

Le lamentele sul villaggio sono un classico di ogni Olimpiade e hanno generato un filone giornalistico. Gli archivi sono pieni di articoli sulla materia. Senza spingerci troppo indietro, ecco una sintesi di quel che si scriveva del Villaggio di Rio de Janeiro 2016: "Gli azzurri hanno scelto la soluzione 'fai da te', altrimenti sarebbe stato impossibile ospitare il team". La casa degli atleti ai Giochi è stata aperta ieri, ma non è pronta. Ed è stato subito caos tra i 31 edifici riservati ad atleti e staff. Il Coni ha appaltato i lavori per completare la palazzina degli azzurri. Lo stesso hanno fatto olandesi e americani. Gli australiani: "Il villaggio è inabitabile, le condizioni sono pessime". Ci sono problemi anche nella palazzina 30, della delegazione di casa, quella brasiliana: "Abbiamo trovato moltissima sporcizia e cose che non funzionavano". Un altro guaio è legato a improvvisi blackout elettrici». E poi: "Si cerca un idraulico: era l’appello di un sito spagnolo dopo una prima ispezione al Villaggio. Un idraulico, un elettricista e un muratore, perché 19 edifici su 31 sono malmessi, tra fili scoperti, water intasati e tubature in perdita". E a chiudere: "Nelle acque del bacino di Copacabana, sede scelta per la 10 chilometri di nuoto in acque libere, sono stati rinvenuti liquami e cadaveri di ogni genere: di cani, gatti e anche uomini, “scaricati” in mare dopo regolamenti di conti fra bande rivali”. In fondo, pare che nella Senna ci sia soltanto l’escherichia coli, il batterio che “regala” notti poco magiche in bagni non refrigerati.

Fonte: gazzetta.it