Farsi onore e distinguersi più per il comportamento che per il numero di medaglie. Questo chiede il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, agli atleti italiani presenti a Parigi. Dove il ministro ha partecipato anche al convegno intitolato “Change the Game”, organizzato dall’Unesco, con 52 ministri dello sport. Abodi ha aperto il summit ricordando come lo sport non sia solo “sinonimo di competizione, ma anche di incontro, scambio, unità e pace”, per “promuovere il dialogo anche in tempi bui, come quelli che stiamo vivendo”. Nel frattempo a Parigi stanno arrivando tutti gli azzurri con l’obiettivo di tornare a far sognare i tifosi italiani: “Facciamoci onore - dice Abodi -, è la sintesi con la quale i nostri atleti e atlete olimpiche e paralimpiche vestono la maglia azzurra. Vale ancor più per il significato profondo di questi Giochi, ancor di più per il momento e mi auguro che il messaggio universale che parte da qui vada in questa direzione. Non chiediamo la vittoria ma l’onore, cioè un comportamento adeguato, per dare il massimo, trarre il massimo dal lavoro di miglioramento personale e sportivo fatto finora. Al di là delle aspettative deve diventare un tratto distintivo dei nostri atleti”. Atleti che venerdì per la cerimonia di apertura sulla Senna si imbarcheranno con la delegazione israeliana, nel mirino di potenziali attacchi: “Abbiamo tanta fiducia nel sistema di sicurezza francese - commenta Abodi- e in quello internazionale che sarà un piacere stare sulla stessa barca anche con gli israeliani”. Per Abodi inoltre non va contestata la partecipazione della delegazione israeliana che contrariamente a quelle degli atleti russi e bielorussi, non gareggia sotto bandiera neutra: “Su questo ha ragione Macron - sottolinea il Ministro-, non va fatta confusione, e sempre con la necessità di distinguere gli aggressori dagli aggrediti, perché rimanga impressa nella memoria la data del 7 ottobre anche se si tratta di una storia che affonda le radici nel tempo. Così come non ci lascia indifferenti il dolore della popolazione palestinese che mi sembra più vittima di Hamas che di altro“. E c’è anche una riflessione sul calcio italiano: “Meglio non parlarne visto che il nostro calcio è assente dai Giochi da 16 anni, ma penso che per la prima volta si possa tracciare un’unica rotta grazie all’emendamento Mulè”. Infine, uno sguardo a Milano-Cortina che raccoglierà il testimone olimpico di Parigi tra qualche giorno: “Ogni grande evento ha la possibilità ex ante di poter dare un contributo di eredità materiale e immateriale, di infrastrutture e cultura. Da quando questo governo si è insediato anche Milano-Cortina sta andando in questa direzione, con la riformulazione di alcuni processi sia della Fondazione che della società SIMICO per rendere evidente una trasparenza assoluta, in rispetto della prospettiva della sostenibilità che spero sia riconosciuta”.
Parigi 2024
Olimpiade, il messaggio di Abodi: "Non chiediamo la vittoria, facciamoci onore"
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