Un venerdì non qualunque, un venerdì ancora italiano. Brilla il tricolore in Cina, con due bronzi pesantissimi che portano in doppia cifra il totale di medaglie conquistate: ora l'Italia ne ha 10, e sono tutte meravigliose.
Ad aggiungersi all'elenco degli azzurri premiati sono due storie diverse, eppure felicissime: la grande sorpresa di Davide Ghiotto nel pattinaggio di velocità, l'immensa tenacia di Dorothea Wierer nel biathlon. Entrambi hanno colorato la spedizione azzurra di Pechino con piccole rivincite personali.
Wierer, che forza
Un sospirone di sollievo. E un altro di felicità. Dorothea Wierer ha portato a termine la sua missione: tornare nella sua Brunico con una medaglia olimpica individuale. L'ha fatto nella 7.5 chilometri sprint femminile del biathlon, e il metallo è un bronzo pesantissimo. Sia perché ci voleva una grande impresa nel finale, sia per tutto il trascorso e per le tappe - per nulla semplici - che hanno scandito il suo viaggio verso la Cina.
Wierer non ha sbagliato né a terra, né in piedi: ha chiuso con un 10/10 e si è trovata alle spalle di Roiseland e Oeberg solo perché autrici di prove irreali. Il tempo ha certamente aiutato (condizioni meno rigide rispetto ai giorni scorsi), ma l'ha fatto soprattutto l'ultimo poligono in piedi, chiuso con un tempo rapidossimo.
Chi la conosce, lo sa: è tra le migliori prestazioni di sempre, in particolare per la tenuta mentale. L'austriaca Hauser ha tenuto fino all'ultimo, anche con il doppio zero, perdendo dopo il sesto chilometro e poi recuperando. Dorothea n'è uscita di talento, sia nel fondo che al poligono: non avevamo dubbi.
Il lungo bronzo di Ghiotto
Ci voleva una prova di forza, d'altri tempi e d'altra tenacia. Davide Ghiotto ha saputo essere la sua versione migliore, sorprendendo tutti e in particolare se stesso.
Nei 10mila metri del pattinaggio di velocità, l'azzurro ha visto sfilare un incredibile van der Poel. Appurata l'impossibilità di stargli dietro, ha semplicemente sfruttato la scia. Chiudendo con un crono irreale di 12.45.98, ma soprattutto con un terzo posto e un bronzo meraviglioso, di poco distante dall'argento di Patrick Roest, svedese.
Una gara per la storia
Una gara che resterà a lungo nella storia, non solo per il talento di Altavilla Vicentina. L'immagine è infatti tutta dello svedese Nils van der Poel: ha afferrato l'oro con un tempo spaventoso, da 12:30.74, da record del mondo. Davide Ghiotto, quindi secondi più in là, è riuscito dove aveva già realizzato Nicola Tumero 4 anni fa a PyeongChang. Come allora, tutta la sorpresa è stata colorata d'azzurro.
A proposito di azzurri: l'altro italiano in corsa, Michele Malfatti, ha chiuso nono superando il 13 minuti, tenendo botta contro lo stesso Patrick Roest. Sarà una grande storia e una grande lezione da tramandare, con l'orgoglio enorme provato per il compagno. Ad Altavilla Vicentina, neanche a dirlo, la festa è già partita.
La classifica finale
- 1 - van der POEL Nils (SWE) 12:30.74 (WR)
- 2 - ROEST Patrick (NED) 12:44.59 +13.85
- 3 - GHIOTTO Davide (ITA) 12:45.98 +15.24
- 4 - BERGSMA Jorrit (NED) 12:48.94 +18.20
- 5 - RUMYANTSEV Alexander (ROC) 12:51.33 +20.59