Error code: %{errorCode}

Altro

Parto con Pardo: un viaggio tra le squadre che hanno cambiato il calcio

Parto con Pardo: un viaggio tra le squadre che hanno cambiato il calcioDAZN
Calcio, storia, architettura e cultura si intrecciano in "Parto con Pardo": un viaggio nelle città e nelle squadre che hanno segnato la storia del calcio.

Il calcio è fatto di partite, gol, campioni, ma soprattutto di storie. Storie di imprese sportive, di club invincibili, di giocatori straordinari, di allenatori rivoluzionari. Storie di squadre che si intrecciano con la storia di una città. Storie che ricorderemo per sempre. Storie da brividi.

Per grandi storie ci vogliono grandi narratori, e chi meglio di Pierluigi Pardo può raccontare le storiche gesta del calcio italiano e internazionale. Su DAZN è disponibile “Parto con Pardo”, il format che racconta i più importanti avvenimenti della storia del calcio legati alle città teatro di queste imprese. Napoli, Roma, Torino, Milano, Firenze, Genova, Madrid, Barcellona, Bilbao, Valencia: palcoscenici ideali per opere senza tempo.

Roma e la Lazio di Maestrelli

Quello tra il 1972 e il 1976 è un quinquennio che i tifosi della Lazio che hanno vissuto quell’epoca non dimenticheranno mai. È la Lazio di Giorgio Chinaglia, di Re Cecconi, ma soprattutto di Tommaso Maestrelli, allenatore dalle qualità umane eccezionali. Maestrelli fu abilissimo nel gestire le dinamiche complicate che in quegli anni attraversava lo spogliatoio della Lazio e a guidare i biancocelesti allo storico scudetto della stagione 1973/1974. La puntata è disponibile sulla nostra app da mercoledì 8 settembre.

Parto con Pardo - La Lazio di Maestrelli

Madrid e il selvaggio Atletico di Jesús Gil

La Spagna degli anni ‘80 ha voglia di libertà. La dittatura di Franco è ormai alle spalle e gli spagnoli vogliono fare le ore piccole. In questo contesto frizzante si afferma la figura di Jesús Gil, imprenditore che ha sfruttato la speculazione edilizia per emergere nel panorama economico spagnolo. Nel 1987, Gil venne eletto presidente dell' Atletico Madrid e porta la squadra a una cavalcata inarrestabile che culmina nel doblete campionato-Coppa del Re del 1996: una vera e propria sovversione degli equilibri costituiti del calcio spagnolo. 

View post on Twitter

Milano e i favolosi anni ‘60

La Milano degli anni ‘60 offre un’opportunità a tutti: è la città che traina l’economia italiana e che vuole guidare il calcio italiano nel mondo. In quegli anni Inter e Milan sono due corazzate che si sfidano a suon di gol, dominando sia in Italia che in Europa. Il match più rappresentativo è il derby scudetto del 1965: l’Inter aveva 3 punti di svantaggio dal Milan capolista, ma riuscì a battere i cugini rossoneri al termine di uno spettacolare 5-2, involandosi così verso il nono scudetto della sua storia.

View post on Twitter

Torino e la Juve del Trap 

A metà degli anni ‘70, Torino venne definita dal suo stesso sindaco Diego Novelli “la terza città più importante del Meridione”, visto l’elevato numero di operai che dal sud Italia andarono a lavorare per le industrie del capoluogo piemontese. Così come la città e le fabbriche torinesi, anche la Juve di quell’epoca aveva una forte connotazione meridionale: Furino, Gentile, Causio, Brio. I risultati di quella squadra guidata dal Trap furono strabilianti: in 10 anni la Juve vinse tutto quello che poteva vincere, stabilendo record che sono durati decenni. Il giocatore simbolo di quel ciclo è Michel Platini, che con Maradona ha regalato sfide epiche che vengono ricordate ancora oggi.

View post on Twitter

Roma e il Barone Liedholm

Spesso rivoluzionare non significa vincere. Non per Nils Liedholm  visionario del pallone che nel decennio a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80 ha riscritto la storia della Roma e del calcio italiano. Alla guida di una squadra piena di talento, il Barone porta lo scudetto nella capitale, sponda giallorossa, 41 anni dopo la prima volta. Liedholm porta una ventata d’aria fresca nel nostro calcio e vince divertendosi. Ma l’ironia che tanto l’ha reso celebre non gli ha portato fortuna la sera del 30 maggio 1984, quando la Roma uscì sconfitta ai rigori dalla finale di Coppa dei Campioni giocata in casa contro il Liverpool.

View post on Twitter

Milano da bere e la rivoluzione di Sacchi

La Milano degli anni ‘80 è una città che vive un diffuso benessere, una spensieratezza figlia del florido periodo economico che sta attraversando il Paese. È un'epoca d’oro per tutta la città di Milano, un po’ di più per la parte rossonera, che nella seconda metà del decennio saluta con grande ottimismo l’arrivo ai vertici societari di Silvio Berlusconi dopo anni molto complicati per il club. Il Milan infatti arriva da due retrocessioni in Serie B e da guai finanziari. L’imprenditore rileva la società e in pochi mesi costruisce un ciclo che verrà ricordato per sempre. Era il Milan olandese di Gullit, Rijkaard e Van Basten, allenato da un mago di nome Arrigo Sacchi. Quel Milan è ritenuto ancora oggi il club più forte della storia del calcio, non soltanto per l’enorme numero di trofei vinti, ma soprattutto per aver dato vita a un’idea di calcio completamente nuova.

View post on Twitter

Genova, Vialli e Mancini

Ogni scorcio di Genova trasuda avvenimenti, regala favole. La più bella forse è quella dello scudetto della Sampdoria. Il 19 maggio 1991 rimarrà una data storica per il calcio italiano: dopo 67 anni, il tricolore torna a Genova, questa volta sponda blucerchiata. Un traguardo impensabile raggiunto grazie ad un gruppo affiatato, che ha in Vialli e Mancini le due figure più rappresentative. Non è un caso, infatti, se trent’anni dopo "I gemelli del gol" sono riusciti a creare un gruppo coeso come quello della Nazionale vincitrice di Euro 2020.

View post on Twitter

Firenze, Bati e la bellezza incompiuta

Una delle città più belle del mondo non poteva che ospitare uno degli attaccanti più forti che abbiano mai calcato i campi di calcio: Gabriel Omar Batistuta, un giocatore che ha fatto la storia della Fiorentina e del fútbol. Eppure il rapporto tra Batigol e Firenze non inizia con i fuochi d’artificio. Le prime partite non sono particolarmente esaltanti, ma la storia cambia il 26 gennaio 1992: da quel gol contro la Juve, il Re Leone decide di non fermarsi più, segnando con una costanza imbarazzante per un decennio. Un decennio di vittorie, ma soprattutto di una bellezza disarmante.

View post on Twitter

Amore capitale

Per raccontare il derby di Roma servirebbe un’opera cinematografica, e forse neanche basterebbe. Gli aneddoti legati a una delle partite più coinvolgenti dell’anno sono infiniti, alcuni leggendari. Gol indimenticabili, esultanze iconiche, campioni senza tempo, vittorie - o sconfitte, dipende da che parte le si guarda - pesantissime. Due squadre meravigliose, due tifoserie caldissime che onorano ogni domenica la grandezza della città eterna.

View post on Twitter

La Napoli dei tre tenori

Il caffè, il sole, il mare, De Crescenzo, el Diez. Queste sono solo alcune delle immagini che vengono in mente se si pensa a Napoli, una città fatta di eccessi che trova nel calcio una valvola di sfogo. Dicono che il peso dell’amore che il popolo azzurro provava per Maradona era troppo grande da sostenere per una sola persona. Qualche decennio dopo, quei cuori battono ancora per Diego, ma sono passati altri giocatori che hanno lasciato il segno. Come i tre tenori: Cavani, Hamšík e Lavezzi. Un trio che ha fatto sognare i napoletani, divertire gli altri tifosi e tremare le avversarie.

View post on Twitter

Milano e il Triplete

Se chiedete a un interista dove si trovava la sera del 22 maggio 2010 lui vi saprà raccontare ogni dettaglio di quella magica notte: era la notte di Madrid, la notte del Triplete. Il simbolo di quella straordinaria annata è José Mourinho, un uomo arrivato da lontano per terminare il lavoro che Roberto Mancini aveva lasciato incompiuto. L’arrivo del portoghese porta a una vera e proprio rivoluzione, non solo nell’immagine e nella comunicazione, ma nella testa dei giocatori. Eto’o esterno quasi come se fosse un difensore è la fotografia di come Mourinho sia riuscito a entrare nelle menti dei propri calciatori, plasmandole per tirare fuori il meglio da ognuno di essi. Alla fine ha avuto ragione lui e i tifosi interisti lo ringrazieranno per l’eternità.

2009-2010-mourinho-inter

Il calcio internazionale

E per gli appassionati del calcio estero ci sono anche i racconti delle storie più belle legate al calcio spagnolo: Barcellona e il Guardiolismo, Bilbao e l’orgoglio basco, gli universi opposti di Atletico e Real, il miracolo Valencia. Da gustare tutte d’un fiato.

View post on Twitter

Non vi resta che andare su DAZN per gli episodi di “Parto con Pardo”: per godervi le grandi storie del calcio come non le avete mai viste.