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Paul Pogba, il grande ritorno: cosa deve aspettarsi la Juventus

Enrico Turcato
Paul Pogba, il grande ritorno: cosa deve aspettarsi la Juventus(C)Getty Images

Più che “Pogback” questa volta si tratta di Pogback-to-back. Dallo United alla Juventus, dalla Juventus allo United e poi ancora in bianconero. Un caso più unico che raro quello che riguarda Paul Pogba, che per la seconda volta in carriera approderebbe a Torino a parametro zero. La società piemontese vuole rimetterlo al centro del progetto, ridandogli la leadership di quel centrocampo lasciato nel 2016 e che a quel tempo si basava sul quadrilatero d’oro formato da Vidal-Pirlo-Marchisio-Pogba.

Il fuoriclasse francese ha ora 29 anni, è nel pieno della maturità calcistica e nelle sei stagioni al Manchester United ha raccolto meno di quanto sperato, sia a livello individuale che di squadra. Adessso, nella sua eventuale seconda vita in bianconero avrebbe un compito ben preciso: trascinare la Juve e riportarla a competere per vincere.

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A Manchester i dati non sono così negativi

Ma come sono andati questi sei anni con i Red Devils? Pogba era tornato a Manchester in pompa magna (e il suo cartellino era stato pagato oltre 100 milioni di euro) nell’estate 2016. Era all’apice della carriera, con la Juventus aveva fatto quel salto di qualità definitivo che sembrava consacrarlo tra i più forti e completi centrocampisti in circolazione. Ma poi qualcosa si è bloccato, lo United tra Mourinho, Solskjaer e Rangnick ha faticato a imporsi, vincendo solo una Coppa di Lega nel 2017 e un’Europa League sempre nel 2017 (con firma di Pogba in finale).

I suoi dati non sono comunque così negativi: in queste sei stagioni rimane il miglior assist-man tra i Red Devils (47 passaggi vincenti, nove dei quali in questa stagione) e quello che ha creato più occasioni per i compagni (331, 326 delle quali su azione). La sua annata migliore è stata la 2018/19, quando con 16 reti e 11 assist è stato in assoluto il migliore della squadra di Manchester.

I dati di Paul Pogba al Manchester United

StagionePresenzeReti totaliAssist
2021/222719
2020/214266
2019/202213
2018/19471611
2017/1837612
2016/175196

Troppi infortuni? Mentalmente non era al top

Qualche problemino in più per Pogba è arrivato nelle ultime tre stagioni, diciamo dalla pandemia in poi: 2019/20 e 2021/22, perché invece nell’annata 2020/21 le presenze sono state ben 42 (con sei reti e sei assist). Un iniziale e doloroso infortunio alla caviglia, poi un guaio muscolare alla coscia dal quale è guarito con tempistiche molto lunghe, infine il dolore al polpaccio, che ne ha compromesso il recente finale di stagione. Nelle ultime tre stagioni ha disputato 91 gare su 171 totali disputate dallo United (ha saltato in pratica il 47% delle partite).

In parte, questi continui problemi possono essere associati anche al suo stato mentale, visto che nelle ultime due stagioni spesso non ha trovato sinergia con il club per rinnovare il contratto e che il legame con Solskjaer e con l’ambiente si è deteriorato nel corso del tempo.

Nella Francia è e resta un pilastro

Non va dimenticato che Paul Pogba, in questo lungo periodo a Manchester, si è tolto un’enorme soddisfazione con la nazionale francese: ha vinto un Mondiale da protagonista nel 2018 (creando tra l’altro più occasioni su azione di tutti), è sempre stato considerato un leader dal CT Deschamps ed è stato tra i meno peggio tra i transalpini anche nell’Europeo vinto dall’Italia (anche in questo caso è risultato essere il giocatore della Francia a creare più occasioni su azione - otto in quattro match - per i compagni).

Insomma in Nazionale, nel suo habitat e con la giusta fiducia, Pogba ha sempre fatto il suo dovere. E cioé fare la differenza.

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Rilanciarsi alla Juventus il suo obiettivo

Il ritorno in bianconero rappresenterebbe probabilmente l’ultima grande occasione della carriera per Pogba. A Torino avrebbe il compito di rialzare il tasso tecnico medio del centrocampo della Juventus e di tornare a essere quel trascinatore ammirato soprattutto tra il 2014 e il 2016.

Probabilmente il francese classe ’93 non è più l'incursore box-to-box, capace di cavalcate solitarie e strappi senza eguali, ma vanta comunque un tiro eccellente e doti tecniche medie non comuni nella Serie A attuale. Rilanciarsi per rilanciare la Signora bianconera, parte da questo concetto il Pogback capitolo secondo.