Error code: %{errorCode}

Beijing 2022

Che Pechino 2022 abbia inizio: le Olimpiadi d'Italia e leggende, campioni e astri nascenti

Che Pechino 2022 abbia inizio: le Olimpiadi d'Italia e leggende, campioni e astri nascentiDAZN
Semplici. Sicure. Stupende. Le Olimpiadi pechinesi saranno i Giochi dell'Italia, delle leggende americane - da Shaun White a Mikaela Shiffrin - e dei miti del ghiaccio (Yuzuru Hanyū) e della neve (Johannes Klaebo). E alla scoperta degli outsider, Eileen Feng Gu regge già il peso d'una nazione-comtinente. Che lo spettacolo abbia inizio.

Semplici. Sicure. Stupende. E che lo spettacolo abbia inizio. Che i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 sappiano mettere in ghiaccio o imbiancare di neve crisi geopolitiche e scetticismi pandemici. Che si parli di sport da oggi, acceso il braciere e sfilate le squadre nello Stadio Olimpico. Che siano le Olimpiadi degli outsider, che il cielo sia azzurro sopra Pechino, che certi campioni diventino leggende.

L’ITALIA DEL DIECI IN ODORE DI LODE

L’Italia si presenta a Pechino con tre campionesse in difesa dei loro magnifici titoli olimpici: Arianna Fontana nello Short Track, la portabandiera Michela Moioli nello Snowboard e Sofia Goggia in Discesa con ardore e contro il tempo, dalla caduta di Cortina alla pista olimpica.

I nostri saranno 118: 72 uomini e 46 donne, dall’irriducibile quarantunenne Roland Fischnaller al diciottenne freestyler Leonardo Donaggio. Quattro anni fa a PyeongChang le medaglie furono 10. Oggi 13 podi garantirebbero il miglior risultato da Salt Lake City 2002, mentre 15 sono un’alta aspettativa. Tararsi sulle 20 medaglie di Lillehammer 1994 ai tempi d’oro del fondo farebbe di Pechino una città proibita.

View post on Instagram
 

SHIFFRIN&WHITE: LEGGENDE AMERICANE

Oro olimpico dello Slalom a diciassette anni: era Sochi 2014. Oro olimpico nel Gigante da sovrana dello sci: era PyeongChang 2018. Se vincerà anche a Pechino - gareggiando in Slalom, Gigante, SuperG e Combinata - Mikaela Shiffrin sarà l’unica campionessa in tre edizioni oltre a Deborah Compagnoni. Quattro podi farebbero invece della statunitense, a ventisei anni, la sciatrice più medagliata nella storia dei Giochi Olimpici Invernali.

E poi c’è Shaun White, il mito dell’Halfpipe, praticamente un Kelly Slater della tavola invernale. E visto che gli snowboarder han fama d’essere un po’ matti, ecco, lui a trentacinque anni s’è messo in testa di vincere la sua quarta medaglia d’oro nella stessa specialità dopo Torino 2006, Vancouver 2010, PyeongChang 2018, quando ogni cosa fece pensare all’ultimo trionfale salto del cigno. E invece niente, quasi inutile aggiungere che sarebbe il primo nella storia dell’Olimpo innevato a fare questa cosa qui. E chissà se salirà lassù in triple cork: l’onda perfetta del mezzo tubo a lui mai riuscita.

View post on Instagram
 

LE MAGIE DI GHIACCIO E NEVE

Ci sono certi altri miti che vogliono consacrarsi per sempre. Per esempio Johannes Klaebo, che dopo la splendida tripletta a PyeongChang segue il sacro Daehlie sulla strada bianca del mito. Lo fa con devozione norvegese, dove il fondo è una liturgia laica che senza isterie collettive (più come il ciclismo in Belgio o il rugby in Nuova Zelanda, che non come l’hockey in Canada o, figuriamoci, il calcio in Brasile), segue piuttosto una logica esistenziale di passione (e funzione) identitaria. Bello, biondo e glamour, quando il nostro Federico Pellegrino lo vide per la prima volta al Tour de Ski, disse: «D’ora in poi vincere sarà ogni volta un’impresa».

Ci sono miti sui pattini come Yuzuru Hanyū, che fa della Figura una perfetta invenzione ed è poesia in movimento, che si libra sul ghiaccio per triplicare un oro olimpico con la sua grazia sublime. E c’è Kamila Valieva che invece ha quindici anni e già detiene i primati del mondo di corto, libero e totale. Che è allieva di Eteri Tutberidze, è nata nel 2006 a Kazan e cresciuta nel mito dell’oggi ventitreenne Julija Lipnickaja, medaglia d’oro di Sochi 2014. Che può succedere ad Alina Zagitova, campionessa sedicenne a PyeongChang 2018. Che dei balletti russi e magnifiche visioni.

View post on Instagram
 

EILEEN GU: UN'OLIMPIADE BELLISSIMA

Ci sono outsider che non vediamo l’ora di scoprire e altri che già reggono il peso d’una nazione-continente. C’è la splendida Eileen Feng Gu che è nata a San Francisco nel 2003 da papà americano e mamma cinese e per la Cina gareggerà a Pechino, vincitrice di 2 medaglie d’oro ai Mondiali di Aspen nell’Halfpipe e nello Slopestyle e di altrettante agli ambitissimi X Games (Superpipe e Slopestyle). Modella di Louis Vuitton e studentessa modello: un vero spettacolo con o senza sci.

View post on Instagram