Pietro Pellegri fa rima con predestinato.
Esordio precoce tra i professionisti e tanti record: il più giovane a esordire nella storia della Serie A TIM a 15 anni e 280 giorni (record superato soltanto a maggio 2021 da Wisdom Amey con la maglia del Bologna, che lo ha migliorato di soli 6 giorni).
Primo calciatore nato nel XXI secolo a segnare un gol nei cinque maggiori campionati europei (in Roma - Genoa 3-2, con il gol all’ultima storica di Francesco Totti, diventampo al contempo anche il terzo marcatore più giovane della storia del campionato italiano).
A 16 anni e 122 giorni nella stagione 17/18 diventa il più giovane ad aver segnato una doppietta in Serie A (contro la Lazio, partita persa 3-2).
Numeri indicativi di chi ha una strada già tracciata. Quel percorso, ora, si tinge di rossonero.
Il trasferimento record al Monaco
Nato il 17 marzo del 2001, Pellegri fa subito parlare di sé per le ottime prestazioni con la maglia del Genoa, sua città natale, nelle stagioni 16/17 e 17/18.
Il trasferimento nel gennaio 2018 al Monaco fa rumore: la società francese sborsa 31 milioni di euro comprensivi di bonus per portarlo nella Ligue 1. L’esordio è contro il Digione (subentrando a un'altra vecchia conoscenza del calcio italiano, Keita Balde) e serve a portare un nuovo record: Pellegri quel giorno diventa il più giovane esordiente della storia della squadra, superando un certo Mbappè di 11 giorni, a soli 16 anni e 336 giorni.
Una carriera segnata dagli infortuni
Il baby prodigio azzurro non riesce però a proseguire il suo splendido avvio tra i professionisti a causa di tanti infortuni: saranno solo 23 le presenze da quel gennaio 2018 con due gol all'attivo (in Serie A TIM i gol erano stati 3 in 9 presenze).
La pubalgia lo colpisce (e l'allora tecnico Jardim non le manda a dire al Genoa, reo secondo lui di aver gestito male la preparazione fisica del ragazzo): da quel momento inizia un lunghissimo incubo fatto di operazioni e ko.
Problemi fisici costanti che nel 2019/2020 lo costringono a saltare addirittura tutta la stagione. Sono 717 i giorni totali passati in infermieria per il neo attaccante rossonero in queste ultime stagioni: troppi per un talento come lui.
Le presente di Pellegri nelle ultime 5 stagioni
STAGIONE | SQUADRA | PRESENZE (camp) | GOL | MINUTI |
16/17 | GENOA | 3 | 1 | 75 |
17/18 | GENOA | 7 | 2 | 301 |
17/18 (da gen) | MONACO | 3 | 0 | 25 |
18/19 | MONACO | 3 | 1 | 82 |
19/20 | MONACO | 0 | 0 | 0 |
20/21 | MONACO | 17 | 1 | 309 |
Dai Diavoli per il riscatto
Un acquisto a basso costo per aggiungere un'alternativa al riparto offensivo e per far rifiatare la coppia di giganti Ibra-Giroud che di esperienza ne ha da vendere. Ma anche una scommessa in prospettiva vista la giovanissima età: la mossa dei rossoneri potrebbe rilevarsi ottima anche in chiave di plusvalenza.
Oltre a poter concedere ai due attaccanti qualche turno di riposo extra nel potenziale 4-4-2, Pellegri proverà (e dovrà faticare molto) per trovare un po' di spazio anche in un eventuale 4-2-3-1 di Pioli.
Le partite però sono tante e i rossoneri, quest'anno, tornano in Champions: le occasioni non mancheranno.
Qualche mese fa, invece, l'esordio con la Nazionale azzurra: Mancini lo fa entrare al posto di Lasagna nel match contro l'Estonia facendolo gravitare nel giro degli osservati. Un sogno per chi, come lui, è stato costretto a saltare tante manifestazioni con le rappresentative minori per via dei tanti guai fisici (uno su tutti, l'Europeo U21 in Italia e San Marino sotto la guida del CT Di Biagio).
Ibra è l'idolo di sempre
Il classe 2001 torna in Italia per ritrovarsi e per ridare lustro a quel cammino che sembrava già segnato verso la strada del successo.
Sceglie il numero 64 per risorgere e, in rossonero, trova Ibrahimovic, suo idolo di sempre: accanto a lui, per apprendere il più possibile da questa leggenda che sembra non stancarsi mai e che continuerà ad ammirare con gli occhi di un bambino.