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Parigi 2024

Rabbia e delusione: Errigo, Giuffrida e Mouhiidine fuori tra le proteste

Giorgio Specchia
Rabbia e delusione: Errigo, Giuffrida e Mouhiidine fuori tra le protesteN/A

Alla fine della giornata, l’incredibile medaglia d’oro di Nicolò Martinenghi nei 100 rana attutisce la delusione e le polemiche che erano montate durante il pomeriggio. Perché la seconda giornata azzurra a Parigi 2024 non ci aveva fatto decollare nel medagliere con le fiorettiste e con la judoka Odette Giuffrida. I ranking e le vittorie nelle tappe di Coppa del Mondo, che proiettavano le azzurre in vetta ai pronostici, sono saltati per aria nel giorno più importante, quello che assegna le medaglie olimpiche. E, giusto per completare l’opera, è arrivata anche l’eliminazione al primo turno del pugile Aziz Abbes Mouhiidine, due volte argento mondiale dei massimi che era arrivato in Francia con grandi ambizioni. 

Nel fioretto le azzurre sono arrivate ai quarti, ma lì qualcosa si è inceppato: la sola Alice Volpi è stata capace di approdare alla semifinale, mentre quasi in contemporanea è arrivata l’eliminazione all’ultima stoccata di Arianna Errigo e Martina Favaretto. Stessa beffa subita sabato nella spada da Rossella Fiamingo e Giulia Rizzi ai sedicesimi e da Alberta Santuccio ai quarti. Chiamatela sfortuna, ma la rabbia di tutte queste sconfitte all’ultima stoccata è rimasta dentro. Ed è esplosa prima nella scherma per poi estendersi anche al judo, con l’eliminazione di Odette Giuffrida per tre sanzioni in semifinale, e boxe, con Abbes fuori al primo turno. Le polemiche sugli arbitraggi sono state sollevate da Giovanni Malagò, il presidente del Coni, da Flavio D’Ambrosi, numero uno della federboxe, e dalla fiorettista Errigo, portabandiera tricolore a Parigi. 

Parole pesanti di questo tono: "Siamo rimasti perplessi di fronte alle decisioni arbitrali. Ma la cosa che ci ha sorpreso è che lo stesso arbitro della semifinale che ha perso Giuffrida l’hanno rimandato per la finale del terzo posto. Un dato assolutamente anomalo, che credo che si commenti da solo. Onestamente dire che fa riflettere è dire poco" firmate Malagò. Con Odette che conferma: "Non mi sento di aver perso". E ancora: "Vergognatevi. L’Italia è scippata. Pensavamo che il Cio tutelasse i pugili ed evitasse le nefandezze del passato" firmate D’Ambrosi. "Sull’ultima stoccata non sono d’accordo ma il mio sport è anche questo. Ho sbagliato perché arrivare 14-14 con una decisione affidata all’arbitro ti espone a questo risultato, non dovevo arrivare a questa situazione" firmate Errigo. 

La storia olimpica è purtroppo piena di questi episodi che hanno ferito lo sport italiano e i suoi protagonisti. Nel pugilato olimpico sono passati alla storia gli arbitraggi che hanno spezzato il sogno di tanti nostri atleti, sempre a favore dei pugili locali, di Angelo Musone a Los Angeles 1984 contro lo statunitense Henry Tillman, di Vincenzo Nardiello a Seul 1988 contro il sudcoreano Park-Si-hun e di Roberto Cammarelle a Londra 2012 contro il britannico Anthony Joshua. Ma una tripla polemica, in tre sport differenti, come quella di ieri è una novità assoluta. Anche perché non coinvolge atleti di casa, visto che Odette Giuffrida è stata battuta da una kosovara, Arianna Errigo da una statunitense e Abbes da un uzbeko. Sicuramente è sbagliato fare i complottisti, forse è stata solamente una tragica o sfortunata coincidenza. La realtà è che le perplessità sulle valutazioni arbitrali vanno di pari passo con le perplessità generate da alcune contro-prestazioni degli azzurri che, come ha detto onestamente la stessa Errigo, non dovevano arrivare a queste situazioni. 

Il fioretto azzurro schierava sulle pedane del Grand Palais la seconda, la terza e la quarta della classifica mondiale, non averne portata nessuna sul podio olimpico non può essere soltanto “colpa dell’arbitro”. Abbes, dal canto suo, è parso a tratti timido e impacciato, ha reso equilibrato un match che invece doveva provare a dominare. Odette nella finale per il bronzo ha preso ancora tre sanzioni che ne hanno decretato la sconfitta, ma non ha certamente brillato come invece speravamo tutti. Così è arrivato il giorno della rabbia e delle polemiche. Fino al tocco di Martinenghi…

Fonte: gazzetta.it