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Regina Baresi continua a essere un modello per il calcio femminile

Regina Baresi continua a essere un modello per il calcio femminileGetty
La storica capitana dell'Inter, ritiratasi la scorsa estate dal calcio giocato, è oggi impegnata a diffondere i valori del calcio femminile e a far crescere un movimento sempre più importante nella nostra società

Un cuore colorato di nero e d'azzurro, 120 gol segnati e un simbolo del calcio femminile: Regina Baresi, che ha lasciato da pochi mesi il calcio giocato, continua a essere un'icona di questo sport.

Vero, senza tacchetti sotto i piedi, ma con la classe che l'ha sempre contraddistinta. Determinata su ogni pallone, allo stesso modo oggi, fuori dal rettangolo verde, dove la sua missione è diventata valorizzare il calcio delle ragazze ed essere un aiuto concreto per le più giovani.

Una leggenda che ha scelto di continuare il suo viaggio nel calcio, dedicandosi alle nuove generazioni, guardando a ciò che verrà nel prossimo futuro.

Il passaggio al professionismo del calcio femminile

Regina Baresi

Il calcio femminile sta per diventare grande: ne abbiamo già parlato in questo approfondimento

Uno step necessario, per cominciare a uniformarsi al livello europeo: "Un passaggio importante a livello di visibilità e di importanza del campionato. Ci darà più prestigio. Forse ci sarà qualche difficoltà iniziale per le società più piccole - commenta Regina ai microfoni di DAZN News -, ma è tutto parte di un percorso necessario per innalzare l'asticella e provare ad arrivare al livello dei campionati esteri".

L'importanza delle scuole

Fondamentale il ruolo delle scuole: "Il prossimo step deve passare da qui. In Italia è un passaggio che ancora manca ma, se guardiamo all'estero, è da qui che arrivano i migliori risultati. Abbinare calcio e scuola è fondamentale sia per la tranquillità dei genitori, sia per la comodità delle bambine di praticare ciò che loro amano in totale serenità e con facilità".

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Un desiderio che cozza con la realtà dei fatti: le infrastrutture, nel nostro Paese, non sono ancora pronte. "Siamo un po' indietro sotto questo punto di vista. Secondo me ci vorranno un po' di anni per arrivare ad avere stadi dedicati appositamente al femminile - aggiunge con un pizzico di amarezza l'ex capitana dell'Inter -. Bisogna intanto però partire dalle basi, dai luoghi dove allenarsi, da campi adeguati, dalle palestre. Perché ad oggi non sono cose a disposizione di tutte le società di calcio femminili".

La crescita del movimento

Il Mondiale del 2019 è stato fondamentale per le più giovani. Un segnale importantissimo che ha esteso la platea di spettatori e ha permesso di conoscere un nuovo mondo a chi, da vicino, questo mondo non l'aveva mai guardato: "Le bambine per fortuna oggi si sentono più libere, non hanno paura di dire che giocano a calcio. Tante volte si è molto diffidenti su ciò che non si conosce: il lavoro che si sta facendo sul femminile sta buttando giù alcuni muri e tanti pregiudizi".

Il ruolo delle calciatrici

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Le (oramai prossime) professioniste come esempi. Avevamo parlato di Sara Gama e di come la sua figura stesse cambiando la percezione di queste giovani atlete, dello stesso parere è anche Regina che, soprattutto sui social, si confronta quotidianamente con le nuove generazioni: "Su Instagram e Facebook ci chiedono consigli, magari su come convincere i genitori, oltre che qualche domanda più tecnica e sportiva. Cominciamo a capire che ci prendono come riferimento". 

Da un grande potere derivano grandi responsabilità, dicevano in un film di qualche anno fa. Anche per questo Regina ha scelto di chiudere la carriera relativamente presto, a soli 29 anni, per dedicarsi in maniera forte e concreta al miglioramento dell'intero sistema. Lei, figura di spicco del panorama calcistico femminile italiano, capitana oramai di tutte le giovani calciatrici.

Regina Baresi oggi

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Il calcio nel sangue, figlia d'arte, che continua a respirare le emozioni di questo sport. In maniera più grande. Lei che sogna da sempre di condurre un programma per bambini, e che proprio a loro si sta oggi dedicando.

Al lavoro per i più piccoli, per far conoscere un mondo che sta fortunatamente salendo alla ribalta e si sta rendendo protagonista. Ma che ha bisogno di essere preso per mano da campionesse del suo calibro. Per diventare sempre più grandi, come lei.

La lettera di addio al calcio di Regina

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"Caro calcio, dal momento in cui ho indossato per la prima volta le scarpe con i tacchetti e ho iniziato a fare gol, sapevo che saresti stato per me la passione più grande della vita, una passione a cui ho dato tutto. Ma ora ho capito che è arrivato il momento di fare una scelta, una scelta per il mio futuro, è il momento di lasciarti. Sono nata con i colori nerazzurri addosso... il blu e il nero saranno sempre i miei colori, il calcio sarà sarà sempre la mia vita, l'Inter sarà sempre casa mia. Il mio viaggio però continua. Porterò con me tutta la mia esperienza e i miei ricordi e grazie a questi cercherò di ispirare tutte le bambine che stanno inseguendo il loro sogno. Darò il mio contributo al calcio femminile e lotterò fino a quando non avrà l'importanza che merita"