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L'altro protagonista: Riccardo Saponara, alla prossima meraviglia

L'altro protagonista: Riccardo Saponara, alla prossima meravigliaDAZN
Fra i gol "diversi", bellissimi e imprevisti della 4a giornata, tre anni e quattro prestiti dopo, Riccardo Saponara ha avuto il suo giorno di grazia alla Fiorentina. É lui l'ultimo altro protagonista della Serie A TIM. O forse l'altro protagonista per antonomasia.

Gol bellissimi e sparsi dappertutto. Gol “diversi”: del duemila Theate a San Siro e di Cataldi nel suo Olimpico, di Caprari bestia nera della Roma e di capitan Faraoni, che batte capitan Pellegrini fra i capolavori d’una splendida giornata di Serie A TIM.

Gol degli ex: di Keita Balde alla Lazio, di Ceccaroni allo Spezia e di Ciccio Caputo, due all’Empoli che lo rese grande. Del nuovo Pjaca e del vecchio Candreva. Degli imprevisti Simone Bastoni e Mehdi Bourabia. Di Riccardo Saponara, che tre anni e quattro prestiti dopo ha avuto il suo giorno di grazia alla Fiorentina: destro sotto l’incrocio, assist d’esterno al volo per Bonaventura. Ricky meraviglia.

RICKY MERAVIGLIA

Lo chiamavano così ai tempi brevi del Milan, quand’era una giovane promessa del calcio nostrano, dopo aver fatto cose notevoli in Serie B con l’Empoli. Ricky meraviglia per un gioco di tifosi masochisti nell’anno in cui tornò il non più supremo Ricardo Kakà.

E di giorni ne son passati per tutti. Per Saponara che, respinto dal Milan (7 presenze, di cui 3 da titolare in un anno e mezzo), è tornato a Empoli per ritrovarsi e passato alla Fiorentina per un rilancio rimasto in sospeso, di stagione in stagione, fra molte panchine e troppi infortuni, semestri incerti e fuochi di paglia, veloci comparse e ricorrenze del due: 2 gol con la Viola della prima ora, 2 con la Sampdoria (zero col Genoa), 2 col Lecce, 2 con lo Spezia. Testa calva, barba spessa. 

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L'ALTRO SPECIALE

Quando sta per compiere trent’anni, mentre va ad abbracciare mister Italiano dopo aver segnato un gol strepitoso, Riccardo Saponara è l’altro protagonista per antonomasia. È stato solo l’altro o la riserva speciale. È il fantasista inespresso dei grandi mezzi in allenamento e delle maledette domeniche. Quello che “è bravo ma non si applica”. Quello “dal talento sprecato”, “sempre rotto” o “fragile di testa”.

Quello che il calcio e che poi tira fuori partite così, gol e assist così. Dice d'aver trovato le certezze di cui bisognava a vent'anni. Dice che «Oggi sono io» e non è mai troppo tardi. Alla prossima meraviglia.  

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