«Amo il Roland-Garros e non ho mai smesso di tornarci perché per me è un evento speciale. Lo sono tutti gli Slam, fatti di città diverse con pubblici diversi. A Melbourne, il tennis esprime un’emozione fanatica, ma senza l’ossessione del risultato. A New York c’è un bellissimo rumore, irripetibile altrove. A Wimbledon, invece, il silenzio è sacro». Chi conosce così bene le chiese del tennis è Barbara Schett perché, dopo 8 major giocati in singolare - tra cui un quarto di finale US Open, numero 7 best ranking WTA - e una finale dell’Australian Open in doppio misto con l’attuale marito Joshua Eagle, l’austriaca è diventata un caposaldo di Eurosport al commento del Grand Slam. Così l’abbiamo intervistata in esclusiva: per chiederle alla vigilia del Roland Garros se ci sarà Nadal e/o chi trionferà al suo posto tra il vecchio Djokovic e il giovane Alcaraz. Chi può battere Iga Swiatek sul suo campo preferito, chi saranno le sorprese sulla terra del Bois de Boulogne.
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NADAL, THE LAST DANCE
Spero tanto che Nadal possa giocare perché lui e il Roland-Garros sono una cosa sola e Parigi non sarebbe la stessa senza Rafa. Personalmente, non credo possa essere l’anno del suo quindicesimo titolo, però è ancora realistico pensare che possa fare molta strada, migliorando partita dopo partita sullo Chatrier, perché il centrale del Bois de Boulogne è il suo posto.
Certo che le cose non vanno bene - è evidente per lui, per i suoi tifosi, per i media - e nelle ultime settimane ha spesso interrotto i suoi allenamenti. Ho la triste sensazione che questo possa essere il suo ultimo Roland Garros: che la sua carriera stia lentamente, ma inesorabilmente volgendo al termine. Se però penso alla mia finale perfetta, sarebbe Nadal-Alcaraz. E credo anche che quel giorno sarebbe perfetto per Rafa dire addio.
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ALCARAZ, IL MIO FAVORITO
Carlos Alcaraz è il mio favorito per come sta vivendo la stagione e specialmente su terra, dove ha vinto quest’anno i titoli di Buenos Aires, Barcellona e Madrid. Sta giocando e vincendo più di Djokovic, è energico, mette in campo un tennis intensissimo e accumula esperienza, match dopo match. E imparerà anche dalla precoce sconfitta di Roma.
Alcaraz sta proiettando il tennis in una nuova dimensione, a un livello altissimo che non credevamo più possibile per il ritiro di Federer e il declino di Nadal. Vincerà molti Slam, anche se a lungo termine il suo fisico porebbe non resistere oltre un decennio. Certo che abbiam pensato la stessa cosa di Rafa e ogni volta gli abbiamo allungato la carriera!
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DJOKOVIC, SOLO GLI SLAM
È severamente vietato escludere Novak Djokovic dai pronostici. Vero che non ha più espresso un gran tennis dopo aver vinto l’Australian Open, ma se non fosse più interessato a vincere tornei che non siano del Grand Slam? Inoltre, a Roma ha almeno ritrovato qualche suo punto di forza rossa. Poi a Parigi avremo come sempre molti grandi outsider: i già finalisti Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud, la mina vagante di Holger Rune, Alexander Zverev un anno dopo quel suo terribile infortunio. E quest’anno non escluderei a priori nemmeno Daniil Medvedev, davvero molto migliorato su terra.
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IL TRIUMVIRATO FEMMINILE
Penso che sia un bene per la campionessa in carica Iga Swiatek avere Aryna Sabalenka, che ha trionfato all’Australian Open, ed Elena Rybakina vincitrice a Wimbledon e più di recente a Indian Wells. Lo dico perché Nadal, Federer e Djokovic si sono nutriti e migliorati a vicenda per vent’anni e speriamo quindi che avvenga ciò anche in campo femminile, grazie a tre giocatrici molto diverse sia nel gioco che di carattere.
Comunque, Iga Swiatek è estremamente solida e oggi sa gestire molto bene la pressione della numero 1. Inoltre, questa si può ancora considerare la sua superficie, specialmente nelle condizioni di gioco parigine che saranno molto diverse dalla “terra veloce” di Madrid, dove ha perso contro Sabalenka. Perciò è ancora lei la mia favorita al Roland Garros: la più completa e la più costante.
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TRE STELLE, MOLTE NEMICHE
“Le altre” sono tante: Jessica Pegula, Sloane Stephens e Madison Keys possono facilmente ambire alla seconda settimana, ma delle americane credo che solo Coco Gauff possa andare in finale. Nel suo caso, tornarci. Belinda Bencic non ha mai avuto costanza negli Slam, Leylah Fernandez ha invece un profilo molto molto interessante, ma anche già avuto troppi infortuni. Karolina Pliskova e Petra Kvitova qui non sono grandi specialiste, mentre Barbora Krejcikova a Parigi ha vinto il “suo” titolo e per Maria Sakkari il Roland Garros è forse l’unica chance di vincere uno Slam.
Vi faccio altri due nomi: Linda Noskova e Mirra Andreeva. La prima ha diciott’anni e finalmente, per la regola dell’eleggibilità WTA, può partecipare a tutti i tornei per costruirsi una classifica certamente importante. Mirra Andreeva ha appena sedici anni ma, grazie a una wild-card, a Madrid s’è spinta fino al quarto turno. Se il sorteggio sarà benevolo, non è troppo giovane per pensare di vincere a Parigi il primo dei suoi molti match negli Slam.
Dai primi scambi di domenica 28 maggio alla finale maschile dell’11 giugno, Eurosport trasmette il Roland Garros in diretta ed esclusiva italiana. Ogni giorno dalle 11:00, su Eurosport 1 i match di cartello dell’order of play, su Eurosport 2 le partite degli italiani per non perdersi sui canali di DAZN nemmeno uno scambio dai campi rossi del Bois de Boulogne. Roberta Vinci sarà il volto italiano di Eurosport con la storica squadra di telecronisti capitanati da Barbara Rossi, Jacopo Lo Monaco Federico Ferrero e campioni opinionisti come Chris Evert, Mats Wilander, John McEnroe e Boris Becker al commento del Roland Garros.