L'attesa è finita e si ferma una città intera. Tutti tranne loro, i due allenatori, Mourinho e Sarri, "una volta striscioni e oggi lì, in carne e ossa" a guidare Roma e Lazio. Il Derby si prende una porzione di Roma e stavolta avrà pure un peso specifico fondamentale sulla classifica: la Lazio è quinta, in piena zona Europa League, a 49 punti; la Roma è settima e insegue a una sola lunghezza.
La sensazione che sia decisiva, insomma, c'è. A prescindere da tutto ciò che manca per chiudere una stagione comunque altalenante.
Tutti i dettagli
Il nuovo episodio di BordoCam si concentra essenzialmente sui novanta minuti d'irrequieta impazienza dei due tecnici. Da una parte, l'aiuto della panchina a Mou e Mou che - seduto - mantiene l'aurea da leader e prova a mobilitare i suoi; dall'altra c'è Sarri e il vizio sui calci d'angolo: avete mai notato il movimento che fa a seconda del corner, se è in favore o contro?
Bene, l'ha fatto il nostro Giovanni Barsotti, che per Udinese-Roma e Lazio-Venezia ha spulciato azione dopo azione, reazione dopo reazione, l'atteggiamento dei due allenatori. E' venuto fuori un bel trattato di carisma prestato al calcio. Con Mou che gioca sugli animi infuocati della sua Roma, con Sarri che dà pulsioni al cuore della sua Lazio, parlando sempre più spesso con Lucas Leiva e Luis Alberto.
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"A riprova del fatto che sarà un derby equilibrato, le due partite si sono decise su calci di rigore", racconta ancora Giovanni Barsotti. Del resto, l'aveva detto anche Sarri: uno che arriva sereno a un derby, sapete cos'è? Un folle.
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