Una stagione di ripartenza per Leonardo Spinazzola che ha passato un lunghissimo periodo di stop per i problemi fisici che lo hanno condizionato nell'ultimo anno. L'ex giocatore della Juventus conferma di non sentirsi ancora al massimo della condizione e anche per questo ha preferito, in accordo con il Ct Mancini di non unirsi al gruppo della Nazionale.
Spinazzola sulle sue condizioni fisiche
"Quella di non andare a Coverciano è stata una mia richiesta al Commissario tecnico Roberto Mancini, il mister ha capito e mi ha concesso questi dieci giorni per rimettermi in forma e fare lavori specifici per il polpaccio. Penso che il mio sia uno degli infortuni peggiori per un calciatore, soprattutto viste le mie caratteristiche. Mi manca ancora un po' di appoggio e velocità".
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Il rapporto con Mourinho alla Roma
"Dopo la finale vinta ci siamo detti 'sapremo cosa abbiamo fatto solo al nostro ritorno a Roma'. E quel giorno è stata una liberazione dopo un anno incredibile, è stato come chiudere il cerchio. Siamo con Mourinho, qualsiasi cosa dice la facciamo. Se ci dicesse di fare la guerra, la faremmo. È così, ha questo dono. Poi tutto quello che dice, per la maggior parte si avvera. Ma lui è molto tranquillo in allenamento. Non so com’era in passato, ma è veramente pacato. Alcune volte osserva e basta dall’alto. A lui piace più osservare come ti muovi, come muovi il corpo, il body language, osserva molto queste cose".
L'addio alla Juve
"Mi è mancata continuità alla Juve, ma anche perché venivo da un crociato rotto. E ora da un tendine. Però se lo scordano tutti. Io sapevo che venire qui alla Roma e cercare di giocare trovando minutaggio in una grande piazza, con grande pressione, poteva solo farmi crescere ancora di più e infatti così è stato" ha concluso Spinazzola.