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Roma, un super Lukaku: il suo match di Cagliari ai raggi X

Francesco Fontana
Roma, un super Lukaku: il suo match di Cagliari ai raggi XDAZN
Il riscaldamento e la doppietta, il saluto ai tifosi e le parole a fine gara: i (tanti) motivi che fanno di Romelu già un leader giallorosso

Torniamo al 30 agosto 2023: quel giorno, onestamente, quanti avrebbero scommesso su un impatto di questa portata? Si parlava di un’estate trascorsa da separato in casa al Chelsea (che l'ha ceduto in prestito secco per 5,8 milioni di euro), di conseguenza di una preparazione portata avanti in solitaria e una condizione fisica decisamente lontana da quella ottimale.

E quella domanda: quanto tempo servirà per vederlo al 100%? Quando inizierà (se dovesse iniziare...) a essere determinante per la Roma ? Domande che ora sanno di vecchio, d’antico. Stonate dopo poco un mese e mezzo dal suo arrivo nella Capitale: Romelu Lukaku , dopo otto presenze ufficiali in giallorosso, è già determinante.

Aggettivo, in questo caso, che può avere varie forme e spiegazioni. Va contestualizzato, approfondito: non ci sono solo le statistiche, c'è molto altro. Un “molto altro” che Dazn vive ogni week-end da bordocampo, osservando l’arrivo allo stadio dei calciatori, il loro ingresso in campo e il riscaldamento, che spesso offre spunti per valorizzare certi numeri. E per BigRom vale questo. Così t orniamo a Cagliari, alla partita dell'Unipol Domus  per l'ottava giornata di Serie A TIM. Una partita che per il belga ha detto parecchio.

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RAGAZZI, ASCOLTATEMI

Prima di tutto c’è la doppietta in Cagliari-Roma , ma la sua prestazione nasce da lontano. Dall'ingresso in campo per il riscaldamento, appunto: è uno dei primi a entrare, di certo il primo a salutare i 400 tifosi romanisti sistemati nel settore ospiti dello stadio. Applausi per lui, corrisposti, e qualche sorriso. E poi via con il solito schema: stretching, corsa blanda iniziale, palleggi con i compagni, conclusioni in porta e ultimi scatti prima di rientrare nello spogliatoio. Ciò che colpisce di questo Lukaku è la leadership: dote naturale (di base ce l’hai o non ce l’hai, c’è poco da dire), ma probabilmente sono pochi quelli che pensavano che sarebbe riuscito a conquistare la squadra così velocemente. Parla con tutti, offre indicazioni a chiunque, anche quelle più dettagliate. Soprattutto ai due esterni, contro il Cagliari c’erano Karsdorp sulla destra e Spinazzola a sinistra: “Taglia all’interno, io ti vengo incontro. Mi raccomando, cerchiamoci”, sembrava dire con la sua gestualità. Ed entrambi, lì ad ascoltarlo. Come se fosse un allenatore in campo.

DIMOSTRO SUL CAMPO

Poi c’è il giocatore, l’atleta. Quello che tutti conosco. E che (forse) qualcuno aveva dimenticato. Vero: in passato, considerandone il fisico tanto possente quanto bisognoso di un certo tipo di preparazione aerobica e di forza, ha dimostrato che per essere al 100% il lavoro, in primis quello estivo, deve essere fatto in un certo modo. E qui si torna al discorso iniziale: alla scarsa fiducia che molti nutrivano verso un “peso massimo” che ha dovuto sudare da solo, specialmente in Belgio. Domenica, prima della super flash a fine match, ha salutato i propri tifosi a torso nudo (fisico scolpito) per poi avvicinarsi al microfono in attesa di indossare una felpa d’allenamento. Dell’intervista, una frase in particolare va sottolineata: “Il segreto di questo avvio? Ho lavorato in questi mesi, io sono un professionista. Tanti hanno parlato di me, io non lo faccio. Dimostro sul campo”. I gol sono una conseguenza di quel lavoro. Oggi, nessuno può rimproverare nulla a Lukaku.

2023-09-01-roma-romelu-lukaku-jose-mourinho(C)Getty images

UN FATTORE “SPECIAL”

Finora sono otto le presenze con la Roma, sei in Serie A TIM e due in Europa League. Ancora zero assist, ma le reti sono già sette (cinque in campionato, una contro lo Sheriff Tiraspol, una al Servette) per un totale di 606’ giocati. Un impatto clamoroso: il gigante belga viaggia a una media di 0,83 gol a partita in questa Serie A, al momento è il suo record stagionale considerando le esperienze nei cinque campionati top in Europa. Questi sono i numeri, nessuno può smentirli. Poi c’è il resto, il contorno. Che Dazn prova a raccontarvi.

E di Lukaku, c’è parecchio: scherza con i compagni durante il walk around, quasi a volere smorzare le tensioni nate dalle voci sul futuro di Mourinho che hanno scatenato i tifosi nella giornata di sabato. Poi “coccola” Dybala (il partner perfetto) e si carica pensando proprio allo Special One.

Ancora Romelu domenica: “José conosce la mia famiglia e i miei figli, abbiamo un rapporto speciale. C’è fiducia reciproca ed è anche duro, ma è l’unico modo per crescere come giocatore”. A 30 anni, quindi, il popolo della Roma può immaginare di godersi il miglior Lukaku di sempre? Dopo tutte queste (meritate) celebrazioni, forse sarebbe prematuro pensarlo subito. Siamo all’ottava giornata, ma solitamente “il buongiorno si vede dal mattino”. Ora a Romelu servirà la continuità: per rispondere a questa domanda, appuntamento tra qualche mese.