La W15 di George Russell è stata trovata sottopeso di 1.5 kg, al termine del GP del Belgio, contravvenendo all’articolo 4.1 del regolamento tecnico. Per questo motivo il pilota inglese è stato squalificato, dopo che la verifica del peso effettuata per due volte consecutive di fronte ai membri del team di Brackley, convocati dagli steward aveva confermato l’irregolarità registrando un peso effettivo di 796.5 kg contro i 798 kg minimi, previsti dal regolamento. Il team ha ammesso il proprio errore, riconoscendo l’affidabilità dei metodi di verifica adottati dei commissari. La differenza di un kg e mezzo non può essere considerata un peccato veniale, considerando peraltro che 1.5 kg, su questo tracciato corrispondono a un vantaggio in termini di tempo sul giro pari a 4,6 centesimi di secondo al giro ovvero a poco meno di due secondi sull’intera distanza di gara.
Escludendo l’intenzionalità da parte del team di Brackley, un’ipotesi che parzialmente potrebbe spiegare quanto accaduto, potrebbe proprio essere trovata nell’accantonamento del nuovo pacchetto aerodinamico legato a una nuova versione del fondo. Questa, infatti - anche se non per un peso pari alla discrepanza rilevata - pare fosse più pesante rispetto alla versione precedente poi adottata per qualifiche e gare. E’ vero che questa sostituzione è avvenuta su entrambe le vetture, ma altrettanto vero che le differenze di assetto tra i due piloti possono aver richiesto una minore zavorra sulla vettura di Russell, seppur con una discrepanza minima rispetto a quella di Hamilton, non conteggiata nella determinazione del peso in modo corretto dai tecnici dedicati alla monoposto di Russell. La differenza quindi di qualche ettogrammo di zavorra e una imprecisione nel conteggio, può aver creato la macroscopica differenza di peso riscontrata a fine gara.
Difformità di peso di questa entità a fine gara, possono avvenire in caso di perdita di alcuni elementi (ad esempio deflettori aerodinamici) per contatti con altre monoposto, ma in tal caso la verifica terrebbe comunque conto del peso del singolo elemento da aggiungere al peso rilevato a fine gara, per verificare se il peso minimo sia stato rispettato. In passato si sono avute altre difformità di peso, conseguenza di altre irregolarità volontarie. Ci riferiamo ad esempio a quelle legate al sensore di misurazione del consumo istantaneo inserito nel serbatoio delle monoposto. Era infatti accaduto, che il team in questione avesse volontariamente aggirato il limite di consumo massimo incrementando il flusso di carburante diretto al propulsore (drogando il sensore elettronico). Questa frode, in realtà non fu scoperta attraverso una difformità dei dati di consumo, bensì proprio dal peso della monoposto, inferiore a quello registrato prima della gara.
Fonte: gazzetta.it