Un sorriso larghissimo, che ha coperto anche quella percentuale di delusione che non si poteva cancellare, a prescindere dalla soddisfazione. Federica Brignone ha vinto un argento pesante, l'ha fatto nel gigante olimpico sulla pista di Yanqing. Non è da tutti, anzi: è proprio una roba speciale, speciale come il suo talento.
L'azzurra era terza al termine della prima manche, ma ha guadagnato una posizione pagando alla fine 19 centesimi dalla neocampionessa olimpica, la svedese Sara Hector. Realizzata la beffa, Federica poi ha fatto spazio anche alla gioia di essere lì, a un appuntamento vero con la storia. A completare il podio, Lara Gut-Behrami, terza in rimonta dall'ottava posizione della prima dicesa. Lavorone.
Il commento di Brignone
"Un argento vinto di testa ed è la cosa che mi inorgoglisce di più. Oggi con mio fratello Davide ci siam detti che la mia confidenza era cresciuta, non avevo mai fatto due manche così solide in questa stagione in gigante; avevo sempre fatto qualche errorino ed invece oggi ho messo tutto insieme", ha raccontato subito dopo la premiazione Federica Brignone.
Questa medaglia è l'argento della tranquillità, le toglie un peso grande: era tra i favoriti e giocarsi un podio in mezzo alla paura di sbagliare, com'era già capitato in stagione, non dev'essere semplice. "Tre giorni fa quando ho messo gli sci su questa neve per la prima volta, ho subito pensato che fosse una neve mai vista in Europa. Ho cercato di abituarmi, cercare di capire cosa fosse il meglio su questa neve e ho capito che se avessi condotto le curve sarei stata più veloce sopra il palo. Essendo una mia qualità, in questi giorni ho cercato di concentrami su questo".
Poi ha messo i bastoni fuori, ha fatto esattamente quello che si era prefissata. Nella seconda manche, ha proprio vinto di testa.