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Il ritorno a casa di Sergio Ramos, nel segno di Puerta

Davide Marino
Il ritorno a casa di Sergio Ramos, nel segno di PuertaDAZN
Un ritorno a casa voluto, atteso, cercato a lungo. Ramos avrebbe potuto firmare con chiunque, ma ha scelto di ripartire dal Siviglia

17 settembre 2023, ore 18:30, Siviglia Las Palmas, dopo 18 anni Sergio Ramos torna a casa.

Quella casa, Siviglia, che quando tornò con la maglietta del Real Madrid lo fischiò, lo insultò, costrinse suo nonno a lasciare lo stadio in lacrime. Per lo stesso nonno ha aspettato una chiamata fino all’ultimo.

Aveva quasi firmato con l’Al-Ittihad quando gli andalusi, fino a quel momento ancora a 0 punti in Liga dopo tre giornate, lo richiamano a casa. Lui arriva correndo, il giorno della presentazione ricorda la famiglia, ricorda Antonio Puerta, il difensore tragicamente scomparso per un arresto cardiorespiratorio nel 2007, amico inseparabile suo e di Jesus Navas, che dividerà ancora lo spogliatoio con Sergio Ramos questa stagione.

Sergio Ramos SevillaLALIGA

Un cerchio che si chiude

E’ un cerchio che si chiude, una notizia stupenda e attesa per ogni appassionato di calcio.Nel primo giorno a casa ha ricordato anche con l’orgoglio che lo contraddistingue che nella partita dello screzio i primi ad insultare furono i tifosi più caldi del Sanchez-Pizjuan.

Risposta agli insulti? Rigore, cucchiaio e corsa sotto i tifosi a mostrare il nome sulla maglia (viola per l’occasione) del Real Madrid. Un affronto vero, ma subito messo in chiaro: indica i tifosi che lo stanno fischiando dicendo  “ce l’ho con voi”, per gli altri partono subito le scuse.

Sergio Ramos Siviglia ce l’ha nel cuore, come ogni sivigliano che si rispetti, un amore viscerale, inspiegabile e incomprensibile, tipico spagnolo con tutto il dramma che lo accompagna, un modo di vivere unico. “Ho aspettato il Siviglia fino al minuto 93”. Lui che di gol all’ultimo minuto se ne intende particolarmente.

Suo fu quello che di fatto diede la decima Champions al Real Madrid.1-1 al minuto 93, si va ai supplementari. I rivali dell’Atletico sono psicologicamente a terra, i blancos sugli scudi e stravincono 4-1.
Diventa l’uomo dei gol pesanti, impossibili e insperati, forgia un carattere e una personalità inimitabile. Una convinzione che lo rende sempre sicuro di sé.

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 Getty Images

Il ritorno a casa

Il ritorno a casa è alla Sergio Ramos: vittoria per 1-0, clean sheet e prima vittoria stagionale per il Siviglia. Ma andiamo con ordine: si gioca in casa contro il Las Palmas.Sono contenti sugli spalti, lo guardano come se fosse una star. In fondo lo è, ma è pur sempre il figliol prodigo che torna a casa. Lì vuole essere solo Sergio, il ragazzo di Camas che non ha mai smesso di essere.

Off topic: Camas non è conosciuto come il posto peggiore in cui vivere a Siviglia, ma neanche uno dei più invitanti.La varietà di persone presenti ti porta a conoscere un po’ di tutto, ed ecco il capitolo due su come Sergio Ramos abbia forgiato il carattere. I capelli lunghi fin dalle giovanili gli hanno assegnato il soprannome “Indio de Camas”.Torniamo al presente: primo calcio d’angolo, Alex Suarez lo deve marcare ma è sorridente. Anche per lui, difensore con la numero 4, sarà una star. Gli sorride, gli dà il benvenuto.Gli sorride un po’ meno Sow, che viene richiamato a difendere più velocemente, il tutto in inglese.

Non gli sorride per niente Mendilibar che lo sgrida per giocare troppo palla a terra senza buttarla avanti, e ancora meno Sory Kaba attaccante dei canari che deve sopportare la guerra psicologica di Sergio fatta di sorrisini, richiami, spallate e scontri. Anche in questo è padrone di casa.

Sergio Ramos Sevilla

Quando mancano pochi minuti, guarda l’arbitro, mette sotto pressione. Finalmente arriva il triplice fischio. Il nuovo primo giorno di lavoro di Sergio Ramos a Siviglia è quasi ordinaria amministrazione.Il suo carisma parla da solo, la sicurezza gliela si legge negli occhi, è un leader esperto che affronta ogni partita come un quarto o una semifinale di Champions League.
Javier Aznar, giornalista e scrittore spagnolo e tifoso del Real, scrisse: “Potete dire quello che volete su Sergio Ramos. Ma ha coraggio: di segnare al 90’, di parlare in inglese, di tirare i rigori. Ha coraggio”.LALIGA

Ora aggiungiamo che ha il coraggio di tornare a casa dopo aver vinto tutto, di chiedere lui scusa per i fraintendimenti. Ha il coraggio di firmare per una squadra che era a 0 punti in classifica. Ha il coraggio di farti quasi credere che sia il Siviglia ad aver fatto un favore a lui mettendolo sotto contratto. Ma basta una maglia bianca e un numero 4 per far capire che nulla sia cambiato. E sta a vedere che a 37 anni sarà un valore aggiunto di questo Siviglia.

A fine partita dirà: “Ho provato tante emozioni. È stato incredibile. Avevo qualche dubbio, ma l'accoglienza che ho ricevuto al mio ritorno me la porterò nella tomba. Ora posso morire in pace”.
E lì incontrerebbe il nonno e l’amico Puerta, che aspettavano il giorno del ritorno al Pizjuan tanto quanto lui.