Dal senso "poetico" a un significato prettamente pragmatico: le stelle, nel calcio, non sono soltanto i giocatori in grado di risolvere una partita con una giocata. Tutt'altro: hanno un significato di promozione, vogliono infatti sottolineare l'importanza e il blasone nel passato, incastonati nella massima rappresentanza del presente. Per capirci: sulla divisa da gioco.
Molte squadre ormai dispongono delle stelle sui rispettivi stemmi: è usanza comune praticamente in tutt'Europa, ma il simbolismo non ha lo stesso significato ovunque. Anzi. C'è una differenza importante alla base, in particolare nella gestione dei club e delle nazionali.
Cos'è la stella sulla maglia di calcio?
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La stella è un elemento di design, la rappresentazione sulla casacca da gioco di una vittoria - o di un numero specifico di vittorie - avvenute in passato. La prima ad adottare questa modalità di "festeggiamento" fu la Juventus nel 1958-1959, in seguito a una deliba della Lega Nazionale Professionisti (LNP).
Sulla maglia bianconera venne introdotta una stella d'oro a cinque punte volta a simboleggiare il decimo titolo italiano vinto, un record nazionale. La stella viene oggi utilizzata anche nella pallacanestro e nel rugby: anche qui viene assegnata alla vittoria di dieci titoli nazionali.
L'utilizzo in Italia
La decisione dell'allora presidente della Juventus Umberto Agnelli ha fatto scuola. L'ispirazione arrivò dalla Stella al merito sportivo, onoreficenza Coni dal 1933. La Lega approvò questo tipo di distintivo, optando per il particolare simbolo. Al momento, solo tre squadre in Italia dispongono della stella sul petto:
- Juventus, 3 stelle per 36 titoli nazionali
- Milan, 1 stella per 19 titoli nazionali
- Inter, 1 stella per 19 titoli nazionali
Il regolamento
L'utilizzo della stella non è tuttavia disciplinato da alcun tipo di regolamento specifico. Visionando le norme sulle divise da gioco, non si legge alcuna citazione chiara sull'utilizzo del simbolo, ma si fa riferimento soltanto a una previa approvazione da parte della Lega delle maglie scelte.
La polemica del 2012
Quando la Juventus vinse il campionato numero 28 - considerato il trentesimo sul campo, dati i due titoli revocati in seguito a Calciopoli - nel 2012, per decisione del club ci fu la rinuncia all'esposizione delle due stelle sulle divise. Nel 2015-2016, dopo la vittoria formale del campionato numero trenta, le stelle tornarono ad apparire, diventando tre e celebrando un nuovo record per il massimo torneo italiano.
L'utilizzo nei campionati europei
La ripartizione delle stelle però è differente nei vari paesi europei. E' il caso della Germania, ma anche della Francia, dove vige una libertà maggiore per quanto riguarda il regolamento delle divise da indossare. Qui un riassunto utile:
- Germania: viene consegnata una stella ogni tre scudetti, due stelle per cinque titoli, tre stelle al decimo campionato e quattro al ventesimo successo.
- Spagna: non c'è un regolamento preciso, spesso non vengono utilizzate.
- Inghilterra: decisione autonoma da parte dei club.
- Francia: decisione autonoma da parte dei club.
- Scozia: come in Italia, stella sullo stemma al decimo titolo nazionale.
- Olanda: come in Italia, stella sullo stemma al decimo titolo nazionale.
In Champions League
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In Champions è intervenuta direttamente l'Uefa. La massima competizione europea vanta infatti una regola particolare: stella presente sulle maglie per chi ha vinto almeno 5 Coppe dei Campioni nella propria storia. Ecco i club che vantano questo tipo di primato:
- Real Madrid
- Milan
- Barcellona
- Bayern Monaco
- Liverpool
- Ajax
Cosa vuol dire per le Nazionali
Per quanto riguarda le nazionali, la comprensione è molto più immediata. La singola stella viene attribuita al logo della Federazione dopo un Mondiale vinto. Il Brasile ha cinque stelle, ad esempio; l'Italia, come la Germania, è a quota quattro.
Per gli Europei e la Copa America sono invece previsti alcuni distintivi particolari da applicare sulle maglie da gioco dei vincitori.