E con questa settimana abbiamo salutato il football di settembre, quello che da sempre è riconosciuto come il grande preparativo per la vera stagione della NFL. L’autunno. Quando le temperature cominciano a scendere, le intemperie iniziano a fare capolino dentro il gridiron e i record incominciano ad assumere un doppio connotato: o di successo o di fallimento. Nessuna via di mezzo. Settimana scorsa sono pure iniziate le bye week, ennesima cartina tornasole del momento dell’anno in cui incominceremo a vedere treni prendere grande velocità o vagoni staccarsi lentamente per pensare al prossimo anno. E un vagone che si è staccato è uno bello grosso e importante.
In AFC Robert Saleh non è più l’allenatore dei New York Jets - decisiva la sconfitta contro Minnesota a Londra oppure c’è di più? Siamo a New York quindi meravigliarsi è impossibile e i teoremi su Aaron Rodgers e il suo ruolo in questa decisione sono solo iniziati, con tanto di applausi da parte dei complottisti di mezzo mondo. Saleh paga una partenza non brillante: 2-3 recita il record dei Jets, per una squadra che ha ambizioni da playoff che mancano da troppo tempo. L’attacco costantemente impallato potrebbe aver spinto Saleh a scegliere un cambio di marcia: Todd Downing al posto di Nathaniel Hackett, l’OC tanto amico di Aaron Rodgers. Il rumor vuole che questa decisione abbia fatto partire un’escalation e il presidente dei Jets Woody Johnson la stessa mattinata, quando tutti si aspettavano l’inizio degli allenamenti coordinati da Saleh, ha deciso per la rimozione dell’HC. Polemica? Rodgers intervenuto nel McAfee Show con fare sarcastico evidenzia come sia incredibile come le persone credano abbia tutto questo potere decisionale. La verità probabilmente non la sapremo mai, ma i Jets sono di nuovo punto e capo, con una stagione da raddrizzare.
Tra le squadre con una stagione da raddrizzare non possiamo che menzionare i Cincinnati Bengals. Il Team dell’Ohio, una delle contender pre-stagionali, si ritrova 1-4 e una sconfitta al supplementare cocente contro i Ravens di un Lamar Jackson in stato di forma Lamarvelous e un Derrick Henry capace di non invecchiare mai. Una partita che ha mostrato ancora una volta i limiti che la D# di Lou Anarumo, solitamente solida, sta avendo in questo primo scorcio stagionale. Se c’è da sorridere è perché Joe Burrow sembra essere tornato il Joe Burrow pre infortunio, un football cristallino che insieme a Ja’marr Chase e Tee Higgins non conosce confini. Ma per i Bengals il tempo scorre. Tempo che scorre anche per i Rams falcidiati dagli infortuni e con un 1-4 poco incoraggiante considerando una NFC West più complicata del solito, uno scenario di cui si sta accorgendo anche San Francisco. I 49ers infatti 2-3 stanno prendendo il terribile vizio di non riuscire a chiudere le partite e l’ultima ad approfittarne è stata proprio la rivale divisionale, Arizona. I Cardinals vincono 24-23 con un Kyler Murray in controllo e si ripropongono come mina vagante. Anche se la mina vagante per eccellenza di questo inizio stagione non può che essere Washington.
I Commanders guidati da Dan Quinn stanno sorprendendo analisti e pronostici di inizio stagione: il record recita 4-1 e un hype fuori controllo per una franchigia dal passato glorioso, ma dal recente presente disastrato, non può che essere una boccata d’ossigeno. Jayden Daniels ha avuto un impatto strabordante e Kingsbury, l’offensive coordinator, sembra proprio divertirsi nel disegnare uno degli attacchi più efficaci, se non “il” più efficace di queste prime settimane NFL. Calendario alla mano considerando le difficoltà strutturali di Eagles e Cowboys, per l’NFC East emergono dei seri candidati. Nell’equivalente AFC della East invece i Bills dopo la sconfitta all’ultimo secondo, con un harakiri gestionale non indifferente, contro i Texans dovranno subito rimettersi in carreggiata. Il record recita 3-2, ma il cuscinetto pare bello ampio. Dei Jets abbiamo detto, mentre Patriots sono alle prese con un cambio QB, finalmente debutterà il rookie Drake Maye, mentre i Dolphins senza Tua hanno tantissimi problemi e infortuni da affrontare, in quella che sembra una stagione davvero maledetta per Miami.
Dicevamo di ottobre e sono solo due le squadre che ci sono arrivate da imbattute: Minnesota e Kansas City. Entrambe 5-0, entrambe trainate da due difese eccellenti, quella di Brian Flores sponda Vikings e Steve Spagnuolo nel Missouri. KC non sembra la solita schiacciasassi, ma oramai ci sta abituando alle marce lente nei primi mesi di regular season, salvo poi decollare quando inizia il football che conta davvero, mentre i Vikings continuano a sorprendere. La domanda di Minnie riguarda la durabilità dell’efficacia di Sam Darnold a QB, detto che Justin Jefferson è pronto a caricarsi sulle spalle ogni responsabilità, come suo solito. Ma i Vikings devono avere a che fare con degli affamatissimi Detroit Lions e dei Packers che hanno recuperato Jordan Love, con dei Chicago Bears da non sottovalutare affatto: la situazione è complicata. Meno per Kansas City dove nella West, dietro c’è una lotta per emergere tra squadre in ricostruzione, come Broncos, Chargers e un filo più dietro Raiders. Finiamo il nostro tour delle division con le due South e se da una parte abbiamo assistito finalmente alla prima vittoria Jaguars, con Houston padroni senza fastidi, l’NFC South, tolti i Carolina Panthers, si sta riproponendo come una Division estremamente caotica. I Saints dopo un inizio folgorante sono già calati e dovranno far partire il QB Rookie Spencer Rattler dopo l’infortunio a Derek Carr, mentre Tampa Bay non riesce ad avere continuità, nonostante le buone prestazioni. Atlanta reduce da una vittoria al TNF folle potrebbe aver riacquisito slancio: soprattutto se la salute di Kirk Cousins continua a migliorare.
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