Dolore. Maledetto dolore. Quello fisico, dovuto ai tanti acciacchi di una stagione sfortunata. E quello necessariamente psicologico, perché certe batoste naturalmente lasciano scorie. Pure importanti. Sinner, contro Rublev, era partito sciolto e meravigliosamente disinvolto. Poi lo stop, il ko al ginocchio, il medical time out e infine il ritiro.
Non avrà pianto, ma la tristezza c'era. Eccome. Si sentiva in quel saluto fugace, tra gli appalusi del Court parigino, quasi incredulo davanti a una resa così difficile da realizzare. Già da sabato, qualche ora prima del match vinto contro McDonald, Jannik aveva sentito un fastidio al ginocchio non trascurabile: "Si va in campo anche con il dolore - ha poi raccontato in conferenza -, ma a volte ci sono situazioni insostenibili".
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Quanti infortuni per Sinner
E' stata una stagione quantomeno sfortunata, e toccherebbe fermarsi qui. Al Lenglen qualcuno avrà ricordato la sfilza di problemi subiti da Jannik nell'ultimo anno: si è partiti da Miami e da un virus influenzale, che gli aveva precluso la gara con Kyrgios, si è arrivati al Roland Garros con un po' di karma accumulato.
Anche a Roma aveva ceduto il passo ai problemi fisici: quella volta era stato un problema all'anca sinistra, erano i quarti di finale contro Tistsipas e l'acciacco era arrivato come un fulmine a ciel serenissimo, nel secondo set. A Indian Wells, ancora nei quarti, aveva salutato a causa di alcune vesciche, cedendo le semifinali a Cerundolo.
Le parole di Sinner
In conferenza, Jannik non si è mostrato esattamente sereno: "Ora dovrò fare degli esami per capire come sto e quando rientrare, che è la cosa più importante. Purtroppo questa stagione non sta andando come desideravo, non sono ancora riuscito a vincere un torneo, neppure a fare una finale e perdere agli ottavi o ai quarti non serve a niente".
Eppure, come sottolinea, "il livello del mio tennis c'è, la testa pure". Vanno risolti in fretta questi problemi fisici: è disposto persino a fermarsi, nel clou della stagione. L'importante è uscirne e non accumulare più rimpianti: "Potevo andare lontano in questo torneo, come potevo andare lontano a Indian Wells: sono i miei due rimpianti più grandi. Ora devo lavorare sul mio corpo, non sarà certo questo infortunio a fermarmi".