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Copa Sudamericana

Tra Lipsia e Salisburgo, la Red Bull si gode il Bragantino: storia del club in finale di Sudamericana

Alberto Santi
Tra Lipsia e Salisburgo, la Red Bull si gode il Bragantino: storia del club in finale di SudamericanaDAZN
Il colosso dell’energy drink è già posizionato nel calcio europeo grazie al Lipsia e al Salisburgo, ma è con il club brasiliano che può trovare la prima affermazione in campo internazionale.

Archiviata la sosta, in Sudamerica si gioca subito per qualcosa di importante. Sabato 20 novembre alle 21 potrai seguire su DAZN la finale di Copa Sudamericana 2021 tra Athletico Paranaense e Red Bull Bragantino. 

Se il Furacão è già stato campione della Sudamericana nel 2018, il Bragantino insegue invece il suo primo storico titolo a livello continentale. 

Già aver raggiunto la finale è un traguardo storico per una squadra che soltanto 5 anni fa era in Serie C. La svolta è arrivata con l’ingresso nell’universo Red Bull. 

Os Anos Dourados: il 1990 per l’arrivo nel Brasileirao

Fondato nel 1928 come Bragança FC, il Bragantino ha vissuto anni lontani dai grandi palcoscenici brasiliani e sudamericani, arrivando in Serie A soltanto nel 1990. Dopo la promozione ottenuta nel 1989, vincendo il campionato di Serie B, per il club di Bragança Paulista iniziano gli anni dorati, os Anos Dourados, come dicono in Brasile. 

Il primo Brasileirao della propria storia viene chiuso all’ottavo posto con Vanderlei Luxemburgo in panchina e trascinato in campo da Gil Baiano, futuro campione del mondo a USA 1994, e Silvio, poi vicecampione della Copa America 1991

Con l’addio di Luxemburgo, sostituito da Carlos Alberto Parreira, CT campione del Mondo 1994 e della Copa America 2004, la Massa Bruta, questo il soprannome del club, arriva fino al secondo posto e alla finale di campionato persa contro il San Paolo. 

Lo sbarco nelle competizioni continentali è la naturale evoluzione del club, con la partecipazione alla Copa Conmebol 1992, 1993 e 1996, dove arriva fino ai quarti. 

Le difficoltà arrivano però con l’arrivo del nuovo millennio: dopo la retrocessione del 1999, arriva addirittura quella in Serie C nel 2002. 

Red Bull Bragantino Copa Sudamericana 2021

L’impegno Red Bull per ritornare in Serie A

Fino al 2019, il Bragantino rimane in un limbo costante tra Serie C e B, fino a quando non arriva la fusione con il Red Bull Brasil, squadra fondata nel 2007 dall’azienda austriaca.

La squadra prende così il nome di Red Bull Bragantino, ottenendo immediatamente la promozione in Serie A con la vittoria del campionato di B nel 2019.

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Le ambizioni sono ovviamente importanti, soprattutto per il sostegno alle spalle della Red Bull, che sfrutta anche la propria esperienza maturata con Lipsia, Salisburgo e New York.

La promessa più importante è quella di arrivare in Copa Libertadores nel giro di 5 anni, mentre l’accordo tra i club prevede anche un restyling dell’Estadio Nabi Abi Chedid. Attualmente intitolato al padre dell’attuale presidente del club, dopo la ristrutturazione lo stadio si chiamerà Red Bull Arena

Al primo anno nel Brasileirao, il Bragantino chiude al decimo posto, qualificandosi per l’attuale Copa Sudamericana, mentre nel Brasileirao 2021 si trova attualmente al quarto posto, in piena corsa per qualificarsi direttamente alla fase a girone della Libertadores 2022 e mantenere così la promessa del 2019.

Lo scouting dei talenti e la voglia di rivincita le chiavi del successo

Indipendentemente dal risultato della finale di Sudamericana 2021, il Bragantino ha già comunque ottenuto un grandissimo risultato, grazie a quel modus operandi già visto in Europa con Lipsia e Salisburgo. 

Nelle ultime stagioni, il Braga ha scovato diversi talenti in giro per il Brasile, formando la base solida da cui poi sono arrivati i risultati ottenuti. 

In Europa è arrivato allo Zenit Claudinho, centrocampista campione olimpico a Tokyo 2020, passato ai russi per 15 milioni di euro. 

Al suo posto è arrivato Praxedes, diventato l’acquisto più importante nella storia del club, talento del 2002 già protagonista con la maglia dell’Internacional di Porto Alegre. 

Da tenere d’occhio soprattutto l’ala destra Artur. Vicecapocannoniere della Copa con 7 gol in 12 partite, il classe 1998 si è rilanciato a Bragança Paulista, dopo essere passato da Palmeiras, Londrina e Bahia. Brevilineo, rapido e tecnico, Artur è mancino di piede ed è fondamentale per gli schemi offensivi di Mauricio Barbieri. 

Artur Victor RB Bragantino Copa Sudamericana

In generale, il mix vincente del Bragantino arriva dall’unione di giovani talentuosi pescati in giro per il Brasile e non solo (l’argentino Tomas Cuello, primo 2000 a giocare in Argentina), a giocatori in cerca di rilancio come il portiere Julio Cesar, i difensori Leo Ortiz ed Edimar, l’ex Nantes Lucas Evangelista e la punta Italo. 

Aspettando la finale di Copa Sudamericana, il Bragantino ha già ottenuto un grande risultato: posizionarsi come squadra da tenere d'occhio nel panorama sudamericano.