Ancora una volta è il campo a parlare. E, ancora una volta, sono i campioni a fare la differenza. Atletico Madrid-Barcellona finisce 2-0, con uno stadio infiammato dal ritorno del 100% dei tifosi sugli spalti.
Ma il fuoco più grande si accende al gol di Suarez prima dell'intervallo che, oltre a chiudere il match, serve al Pistolero un'occasione d'oro per vendicarsi sul suo ex allenatore Koeman.
Gli higlights del match
La partita di Suarez
Il Pistolero mette già la firma sul match con un assist di prima al bacio per Lemar, al minuto 23: un tocco di sinistro preciso, per l'inserimento del compagno che insacca con un potente tiro sotto la traversa.
Cinque minuti dopo l'occasione d'oro per raddoppiare capita sui suoi piedi: Joao Felix trova l'imbucata ma Suarez, non abituato a certi tipi di errori, perdona il Barcellona. Jolly consumato. Al 44esimo Lemar restituisce il passaggio chiave al compagno a chiusura di un contropiede da urlo. L'ex Barca stoppa, prende la mira, e con glaciale freddezza insacca alle spalle di Ter Stegen.
La prima reazione è chiedere scusa a tutti i suoi vecchi tifosi. De Paul gli salta addosso e inizia a dirgli qualcosa all'orecchio, poi il Pistolero bacia le tre dita e si dirige sotto la tribuna, dove a guardare il match c'è Koeman, squalificato...
La chiamata a Ronald Koeman
Il gesto è eloquente. Le mani a simulare una telefonata e lo sguardo rivolto verso la postazione dell'allenatore del Barcellona, non in campo per via della squalifica.
In settimana Suarez si era espresso pesantemente sul tecnico ricordando alcuni fatti della sua ultima stagione in blaugrana: "Mi faceva allenare nei campi secondari, come se avessi 15 anni. Mi ha fatto male, eppure io non gli ho mai mancato di rispetto". Lo sguardo insomma vola a chi l'aveva messo alla porta con una telefonata. Il gesto vale più di mille parole.
Lacrime di dolore
Uno sfogo pesante, quello dell'attaccante prima del match, che aveva confessato addirittura di tornare a casa in lacrime dopo le sessioni di allenamento. "Il presidente Bartomeu, poi, diceva alla stampa che io ero tossico per lo spogliatoio. Il trattamento del Barcellona mi ha fatto soffrire tanto".
Insomma, un addio forzato, un giocatore scaricato, che però ha saputo cogliere l'occasione giusta per ricordare al mondo intero che qualcuno si stava sbagliando di grosso.
La crisi del Barcellona
Dopo il secondo k.o. in due partite in Champions (mai accaduto prima) la crisi della squadra del presidente Laporta prosegue. Senza Suarez, il Barcellona che affronta la crisi più grande della sua storia sembra non sapere essere più in grado di vincere.
Intanto a Madrid, di sicuro, questa volta nessuno sarà tornato a casa piangendo...