La prima e la seconda giornata lo hanno messo nero su bianco: questo è il Mondiale dei portieri. Mai gli estremi difensori eano stati così decisivi nel guidare le proprie Nazionali verso i tre punti in un Mondiale. Lo ha ribadito ieri Wojciech Szczesny, in grado di parare il rigore di Al Dawsari e al contempo stesso di deviare la ribattuta di Al Breik sopra la traversa, preservando il clean sheet della sua Polonia contro l'Arabia Saudita.
Ma il portiere della Juventus non è l'unico ad aver già inciso in maniera determinante: il polacco replica l'eroismo di Guillermo Ochoa e di Thibaut Courtois nella prima giornata della fase a gironi - anche loro in grado di salvare lo specchio di porta dalla sentenza del dischetto e al contempo stesso preservare il clean sheet.
Quando parliamo di "portieri mai così decisivi", intendiamo proprio questo: non era mai successo che tre portieri parassero un rigore e mantenessero la porta inviolata nello stesso Mondiale dal 1966 (l'anno a partire dal quale sono disponibili questi dati).
Szczesny fa contente Polonia e Juve
Il segreto in grado di spiegare questa incisività del ruolo sul destino delle Nazionali è la scrupolosa fase di studio portata avanti anche al di fuori degli orari di allenamento. Szczesny, lo ha rivelato lui stesso, si dedica ad analisi approfondite associate a meditazione. E i risultati si sono visti tutti: quello contro l'Arabia Saudita è il 25° rigore parato in carriera su 85 totali. Circa un rigore su tre, una media spaventosa. Che Szczesny stia attraversando un buon periodo lo sa benissimo la Juve: tra club e Nazionale, il portierone è imbattuto da 630 minuti. Il bianconero è diventato inoltre il primo portiere polacco a parare un rigore in un Mondiale da Jan Tomaszewski nel 1974 contro la Germania dell'Ovest.
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Courtois si conferma il migliore
Meglio di Szczesny, almeno quest'anno, ha fatto solo Courtois: nel 2022, il belga ha salvato il 55% dei rigori calciati contro di lui (5 su 9), confermandosi il migliore al mondo. Anche lui condivide una passione viscerale per indovinare l'angolino giusto, come ha rivelato subito dopo aver disinnescato Alphonso Davies dal dischetto nel match d'esordio contro il Canada: "Ovviamente mi ero preparato ai rigori. Sapevo che Davies aveva già tirato due rigori e ogni volta alla destra del portiere. Mi sono mosso un po’ per farlo innervosire. I miei due metri di altezza rendono la porta molto piccola"; insomma, ognuno usa i propri mezzi al meglio delle sue possibilità. Courtois diventa così il primo portiere belga a parare un rigore in un Mondiale.
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Ochoa fa innamorare
Chi invece è un vero e proprio outlier (ovvero che va oltre le proprie possibiltà umane ogni volta che scende in campo) è Guillermo "Memo" Ochoa. Al suo quinto Mondiale col Messico, il leggendario portiere ha lasciato ancora una volta il segno. Dagli undici metri ha ipnotizzato Lewandowski al debutto. Del resto, Memo splende di luce propria all'apertura di ogni Mondiale: da Brasile 2014, è il secondo portiere con più salvataggi (36) solamente dietro a... Courtois (39). "Ogni giorno, nell’ultimo mese, ho visionato più di 50 rigori a video”, rivelava subito dopo il gran debutto contro la Polonia.
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