Assente Alcaraz, infortunatosi Nadal, eliminato Medvedev, era Tsitsipas-Djokovic la finale più annunciata e s’è compiuta al termine di due semifinali molto scontate: prima il greco a segno in 4 set, per la sesta volta su sei in carriera, contro Karen Khachanov (7-6 6-4 6-7 6-3) il cui livello di gioco, potente e uniforme, fatica a scalfire il tennis più lavorato e versatile di Tsitsipas, protagonista di un torneo di notevole spessore.
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Poi l’esercizio di Novak Djokovic con Tommy Paul 7-5, 6-1, 6-2 (da 5-1, 5-0 e 4-0), ovvero l’allenamento intensivo di un mostro di bravura distruttiva con uno sparring di alto livello e ottimo footwork. L’americano ha ricamato la sua comparsa coin qualche cambio di rovescio lungolinea, qualche accelerazione di dritto, una gran bella contro-smorzata in avanzamento fra i punti più belli del match.
Così lunedì, grazie a un’impensata e forse irreplicabile semifinale Slam, Tommy Paul entrerà nella sua prima top-20 (dove naviga da tempo Khachanov), mentre chi vince la finale tra Djokovic e Tsitsipas sarà il nuovo numero 1 mondiale.
Per il suo decimo Australian Open e 22° Slam a quindici anni dal primo titolo e proprio qui a Melbourne (contro Tsonga), Novak Djokovic affronterà domenica Stefanos Tsitsipas con cui ha già 12 precedenti (10 vittorie) e che ha sconfitto in finale al Roland Garros 2020, rimontando per la prima volta in carriera un match da due set a zero. Firmiamo solo per un epilogo ugualmente spettacolare.
L’Australian Open è un evento esclusivo di Warner Bros. Discovery. Domani, sabato 28 gennaio in diretta su Eurosport 1 dalle 9:30 la finale femminile tra Elena Rybakina e Aryna Sabalenka. Con Barbara Schett e Laura Robson inviate a Melbourne Park e le analisi di Mats Wilander e Tim Henman in compagnia di Alizé Lim nello studio Cube di Londra, a loro s’affiancano John McEnroe, Alex Corretja, Justine Henin, Boris Becker e dall’Italia Roberta Vinci.