La campionessa di Wimbledon vince un match nervoso e molto lottato per un set, fra occasioni perse da entrambe e “vuoti di memoria” di un’Azarenka fisicamente e mentalmente svuotata nel secondo: Elena Rybakina vince 7-6 (4) 6-2 ed è la prima finalista di Melbourne, brava ad attaccare Azarenka in contropiede di rovescio, aprirsi il campo sventagliando di dritto, colpire in allungo, sfoderare il miglior tocco per le volée vincenti con qualche (rada) discesa a rete.
Ed è stata quella rabbia squisitamente vintage la scialuppa di Azarenka finché non ci son stati “vuoti di memoria”, ovvero quei cali mentali e fatalmente fisici di quando Vika ha perso la rotta del suo tempo: quello dei due titoli dell’Australian Open (2012 e 2013) e delle leggendarie lotte ferine con l’odiata Sharapova e l’immensa Serena. Quand’è accaduto, che Vika perdesse la memoria, Elena Rybakina ha fatto pace coi suoi game a vuoto.
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Ventitreenne moscovita naturalizzata kazaka, Rybakina giocherà a Melbourne la sua seconda finale negli Slam contro Aryna Sabalenka finalmente guarita dagli psicodrammi di una “tragica” seconda di servizio, affidata al paziente lavoro off-season di un ingegnere biomeccanico: approda a un epilogo dei major a ventiquattro anni, dopo 3 semifinali fallite tra Wimbledon e US Open (tutte perse 6-4 al terzo). Sabalenka, formidabile colpitrice, ha vinto 12 titoli WTA, l’ultimo pochi giorni fa ad Adelaide, su 20 finali disputate e per arrivare a Rybakina - che ha battuto 3 volte su tre a Wuhan, Abu Dhabi e Wimbledon 2021- ha sconfitto in semifinale Magda Linette 7-6 (1) 6-2 con simili dinamiche di punteggio: E giungono entrambe all'epilogo dell'Australian Open senza aver mai perso un set.
L’Australian Open è un evento esclusivo di Warner Bros. Discovery. Domani, venerdì 27 gennaio in diretta su Eurosport 1 dalle 4:30 le semifinali maschili: Khachanovic-Tsitsipas e alle 9:30 Djokovic-Paul. Con Barbara Schett e Laura Robson inviate a Melbourne Park e le analisi di Mats Wilander e Tim Henman in compagnia di Alizé Lim nello studio Cube di Londra, a loro s’affiancano John McEnroe, Alex Corretja, Justine Henin, Boris Becker e dall’Italia Roberta Vinci.