Djokovic-Dimitrov: come da ottimo copione
In sessione serale della Rod Laver Arena, Novak Djokovic vince il big-match di terzo turno battendo Dimitrov 7-6 (7) 6-3 6-4. Partita di altissima qualità e solita trama: a Grigor i punti più spettacolari, a Nole quelli bollenti. Il merito di Dimitrov è stato quello di rendere e reggere il ritmo di un match fisicamente molto intenso, tenendo lo scambio da fondo con le sue molte soluzioni di un catalogo di tennis da sempre bellissimo. Ecco, la colpa di Dimitrov, e purtroppo per lui leitmotiv, è stata però proprio di spendere e sprecare molti punti nei momenti chiave, fra set-point nel primo set e palle break sparse altrove, già costretto a risalire dai break in apertura di primo e terzo parziale. Al netto dell’immensa bravura di Nole.
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Camila Giorgi si ferma contro Bencic
Malgrado i primi due ottimi match australi, non ce la fa Camila Giorgi a superare l’ostacolo Bencic, campionessa olimpica in cerca del primo Slam di una carriera da nuova-Hingis, da ex-predestinata, da signora del futuro. Presto per dire se questa sarà la sua occasione, ma l'oggi venticinquenne Belinda vista contro Giorgi, solida e ordinata contro l’indole iper-offensiva di Camila, è una più che legittima pretendente al titolo.
Fruhvirtova, un altro ceco prodigio
Parliamo ora di Linda Fruhvirtova, diciassettenne dell’inesaurible scuola ceca, quarta minorenne fra le tenniste in attività a giocare almeno gli ottavi di uno Slam dopo Bencic, Gauff e Anisimova. Linda ha battuto contro pronostico la connazionale Marketa Vondrousova, che a diciannove anni ha disputato la finale del Roland Garros, e non è l’unica Fruhvirtova di questo Australian Open perché la sorella Brenda, a quindici anni, era entrata in tabellone dalle qualificazioni… Con lei la sedicenne Sara Bejlek, ceca manco a dirsi.
Era troppo anche per Murray…
Intervistato in campo, Djokovic ha detto (quasi) scherzando che «I trentacinque anni di oggi sono i nuovi venticinque». Quelli di Murray però, con una protesi all’anca, dopo i cinque set giocati con Berrettini e le 5 ore e 45 minuti fino alle quattro del mattino con Kokkinakis, hanno pesato enormemente contro un veterano regolarista come Roberto Bautista Agut. Aveva il corpo stremato e il solito cuore infinito, rimontato il secondo set, non poteva più bastare. Dopo due partite commoventi, Sir Andy Murray va a riposarsi senza porre una fine alla sua seconda carriera da campione di fatica. Della prima è stato il quarto (pluridecorato) dei Fab Four.
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Melbourne in cerca d'autori
Senza Alcaraz, arresosi Nadal, fuori Medvedev, l’Australian Open va in cerca d’autori e ne trova senz’altro due nel tabellone di Djokovic: il talentuosissimo danese Holger Rune, che a diciannove anni è già in top-ten del ranking e vinto 3 titoli ATP, ultimo il Mille di Bercy; il “solito” Andrey Rublev, che della seconda settimana Slam è ormai un vecchio frequentatore - sarà il suo decimo ottavo di finale nei major - ma questo, a sensazione, potrebbe anche essere “il suo anno”. Ed è quasi un peccato che i due debbano già sfidarsi al quarto turno.
L’Australian Open è in diretta su DAZN attraverso i canali di Eurosport-Warner Bros. Discovery. Su Eurosport 1 in diretta ogni giorno dall’1:00 e in sessione serale alle 9:00 i migliori match in programma, mentre Eurosport 2 ha una regia dedicata alle partite degli italiani. Con Barbara Schett e Laura Robson inviate a Melbourne Park e le analisi di Mats Wilander e Tim Henman in compagnia di Alizé Lim nello studio Cube di Londra, a loro s’affiancheranno John McEnroe, Alex Corretja, Justine Henin, Boris Becker e dall’Italia Roberta Vinci per la solita ed esclusiva copertura editoriale di altissimo livello a cura di Warner Bros. Discovery.