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Australian Open (M)

Australian Open: i 5 momenti del Day 5

Australian Open: i 5 momenti del Day 5DAZN

I numeri periodici di Jannik Sinner

3-3-3 Tre ore e trentatré minuti di tennis in progress per rimontare Marton Fucsovics (4-6 4-6 6-1 6-2 6-0), che su questa superficie rappresentava una concreta minaccia.

8-8 per l’ottava volta in carriera, Jannik Sinner disputerà gli ottavi di finale di uno Slam. Come Fognini e Panatta, ma a ventun anni.

Back-to-back. L’anno scorso a Melbourne era un quarto di finale quando Stefanos Tsitsipas lo batté piuttosto nettamente in tre set. Domenica può e dovrà andare diversamente contro il greco che in cinque giovani precedenti, ha sempre vinto tranne un terzo set di Roma.

Australian Open 2022, Jannik Sinner e Stefanos TsitsipasGetty

In arte Korda: Medvedev è fuori

L’impresa del giorno è colta da Sebastian Korda figlio d’arte di Petr, vincitore dell’Australian Open nel 1998 e due anni prima in doppio con Edberg, finalista del Roland Garros, degno avversario di Sampras. Papà era cecoslovacco, Seb e sua sorella Nelly (campionessa olimpica di golf) nati in Florida e statunitensi.

Classe 2000, vent’anni dopo Korda ha giocato gli ottavi di finale del Roland Garros. Il 2021 l’ha iniziato vincendo le prime 15 partite e chiuso in finale Next Gen Finals contro Alcaraz, passando per il primo titolo ATP a Parma. Nel 2022 ha studiato a fondo, finalista sui veloci di Gijon e Anversa, e oggi che ha battuto Medvedev è pronto a spiccare il volo tra i grandi. L’ha fatto giocando una partita perfetta, dominando la diagonale del rovescio e spingendo in avanzamento sulle righe, con un ottimo volo esercitato dal formidabile doppista Radek Stepanek, che fu allenato a sua volta da Petr Korda. Fila tutto, è tutto giusto… E pare proprio funzionare.

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Vintage Azarenka: Melbourne 10 anni dopo

Due veterane del circuito si sono intensamente sfidate in sessione serale per brillare sotto il cielo di Melbourne: Viktoria Azarenka che è stata due volte campionessa dell’Australian Open, anche se il suo secondo e ultimo trionfo Slam risale ormai a dieci anni fa, e Madison Keys che forse del circuito è la miglior colpitrice piatta, con quella sua velocità di palla generata d’impatto pieno delle corde, eppure mai riuscita a imporsi nei majors nonostante una finale e tre semi, l’ultima qui un anno fa.

Hanno attitudini così diverse, Keys così offensiva e alla ricerca quasi sistematica del colpo vincente, Azarenka in spinta bassa e rientro rapido, variando il ritmo in difesa paziente e progressiva dello scambio. Keys con poca meno e Vika alle prese col tempo che passa, eppure oggi vincitrice in rimonta come non le capitava da tempo: 1-6 6-2 6-1, un escalation che la proietta al quarto turno dell’Australian Open per la decima volta in carriera.

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Gli appunti vincenti di Lin Zhu

Lin Zhu è la cinese quasi ventinovenne e numero 87 WTA che in carriera non aveva mai giocato il terzo turno di uno Slam... E qui a Melbourne si ritrova già agli ottavi battendo la numero 6 Maria Sakkari che ancora una volta, e sono ormai davvero molte, non riesce a gestire la pressione del "match che conta" e fa e disfa, sbaglia e spreca: 52 errori non forzati, 6 doppi falli, appena il 44% dei punti con la seconda di servizio ed enormi difficoltà a chiudere lo scambio a rete. Così la tenera Zhu, che a bordo campo ripassava gli appunti battendo nervosamente le suole, si scioglie in un bel pianto dopo l'ace del match-point, tra le lacrime sempre più amare dell'eppure favoritissima Sakkari.

Sir Andy Murray al servizio di maestà fatica

Siamo in debito di sonno e del match fin qui più iconico del torneo, allora giù il cappello. Così, con l'aplomb dei baronetti di Sua Maestà, dall'altra parte del mondo, alle quattro del mattino di Melbourne, dopo 5 ore e 45 minuti di tennis stupendo e resistente, Andy Murray s'è tolto il cappello, stringendo la mano all'enfant du pays, al fratellino di Kyrgios, a Thanasi Kokkinakis.

Sir Andy Murray ha vinto anche questa battaglia, la più lunga della sua infinita carriera da ex-numero 1 e campione di fatica, simbolo di rimonta e resistenza, spintosi oltre ogni limite per battere tutti i più grandi. 4-6 6-7 (4) 7-6 (5) 6-3 7-5: dopo la storica finale 2012 Djokovic-Nadal di appena 8 minuti in più, è stato il match più ampio nella storia dell’Australian Open. È stata una notte d’estate di quelle che non molli mai, a Melbourne, sul campo illuminato della Margaret Court Arena. È stata una partita di tennis magnifico, alternativo, logorante. Un giorno immenso d’immenso amore per lo sport. 

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L’Australian Open è in diretta su DAZN attraverso i canali di Eurosport-Warner Bros. Discovery. Su Eurosport 1 in diretta ogni giorno dall’1:00 e in sessione serale alle 9:00 i migliori match in programma, mentre Eurosport 2 ha una regia dedicata alle partite degli italiani. Con Barbara Schett e Laura Robson inviate a Melbourne Park e le analisi di Mats Wilander e Tim Henman in compagnia di Alizé Lim nello studio Cube di Londra, a loro s’affiancheranno John McEnroe, Alex Corretja, Justine Henin, Boris Becker e dall’Italia Roberta Vinci per la solita ed esclusiva copertura editoriale di altissimo livello a cura di Warner Bros. Discovery.