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Australian Open (M)

Sinner s'inchina a Tsitsipas; Berrettini, chissà se sarà sempre Nadal

Sinner s'inchina a Tsitsipas; Berrettini, chissà se sarà sempre NadalDAZN
Chissà se sarà sempre Nadal, o se Berrettini saprà passare un mito senza tempo. Venerdì avremo occhi solo per loro, eppure oggi ce li ha catturati Tsitsipas giocando un tennis stellare, ma purtroppo contro Sinner. E sarà Medvedev il suo prossimo antagonista nelle stanze dell'olimpo.

TSITSIPAS È STELLARE, SINNER SI FARÀ

Qui aveva battuto Federer frequentato le semifinali e oggi Stefanos Tsitsipas ha giocato il match più bello della sua giovane carriera, se s’escludono già certe sue epiche battaglie parigine. Il greco ha messo in campo un tennis d’altissimo livello per minare Sinner nel corpo e nel punteggio, bersagliando Jannik col dritto e trapassandolo di rovescio, ingiocabile in uscita dal servizio, colpendo d’anticipo su ogni intenzione del nostro. È stato un tennis stupendo, stellare e davvero (per una volta) non stiamo esagerando: pensare che contro Fritz, appena due giorni fa, ci era parso così docile, nascosto tre metri dietro la riga di fondo. Piove col sole. È successo a Melbourne ed è successo a Sinner, che s’inchina a un talento più avanti di lui, però lasciando l’Australia con nuove certezze e un primo quarto di finale negli Slam su questa superficie. Niente paura che Jannik si sta facendo e si farà: è solo una questione di tempo.

MEDVEDEV: LA PIOVRA 5

Il tempo che ha avuto Felix Auger Aliassime, canadese francofono classe 2000, per arrivare fin qui allenandosi con Toni Nadal, cancellando certi illogici e gravosi paragoni con Federer. Dov’è arrivato? Fra i migliori otto di uno Slam per la terza volta consecutiva, a una manciata di punti dal battere Medvedev in 3 set (prima della pioggia e del tetto) e a uno solo nel quarto (match-point cancellato con l’ace a 213 km/h) per bissare la semifinale US Open. Ha ventun anni, uno in più di Sinner, e gli è mancato poco, pochissimo, contro quella piovra, quell’orco, questo fortissimo Medvedev che sale sull’olimpo nelle stanze di Tsitsipas. Sarà davvero una notevole semifinale.

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VERSO BERRETTINI: LA NOSTRA SEMIFINALE

È che noi pensiamo e avremo occhi solo per l’altra. E sarà un favoritismo molto più che giustificato anche per gli addetti ai lavori, visto che nessun tennista nostrano s'era spinto così avanti a Melbourne, visto che sarà la prima storica semifinale italiana a Melbourne e Matteo Berrettini se la giocherà contro un mito senza tempo. Come nel 2019 allo US Open contro Rafael Nadal: un altro remake dopo Monfils e speriamo stavolta con esito Down Under, a finale invertito. Perché a New York vinse Nadal in 3 set (con set-point Berrettini nel primo parziale) e perché tre anni dopo Matteo ha un altro spessore. Dai che non è (più) un'impresa impossibile.

DI NADAL DALLA SPAGNA

E stavolta nemmeno gli spagnoli ci credevano poi così tanto all’ennesima resurrezione del campione. Nacho Albarrán scrive infatti su As che di parola ne è rimasta una sola ed è Milagro. Fermo a livello slam alla triste semifinale del Roland Garros, saltati Wimbledon e US Open per l’infortunio cronico al piede sinistro (sindrome di Müller-Weiss), a settembre ha subito l’ultimo intervento chirurgico: piccolo sì, ma finito in stampelle a trentacinque anni con la gamba ingessata. Ad Abu Dhabi era solo un'esibizione e perse contro Murray e “quello” Shapovalov, tornando col covid. In Australia, 156 giorni dopo la sua ultima partita ufficiale, ha vinto il torneo di Melbourne e a Melbourne, dopo 9 partite (4+5), è ancora imbattuto. Ver che, sa di miracolo.

DOMANI AL FEMMINILE: IN PALIO LA FINALE

Intanto, il giovedì australe sarà tutto al femminile. Campionessa in carica di Wimbledon, numero 1 del tennis mondiale, icona d'Australia: Ashleigh Barty è una donna in missione per vincere lo Slam di casa e fin qui ha dominato il tabellone travolgendo Tsurenko, Bronzetti, Giorgi, Anisimova e Pegula per un totale di appena 17 game persi in 10 set. Ma attenzione a Madison Keys, ex-top ten di lungo corso e oggi vera e propria mina vagante, imbattuta da 10 match dopo aver vinto il torneo di Adelaide. Sarà una bella partita.

È più equilibrata sulla carta la semifinale tra la statunitense Danielle Collins, qui già semifinalista nel 2019, e la ventenne Iga Swiatek, che ha già vinto il Roland Garros. Sono due attaccanti: la prima più specialista del veloce, l’altra più talentuosa. Oggi Collins, a segno contro Cornet, ha vinto 7-5 6-1, mentre la polacca ha sofferto per piegare in rimonta, ed è la seconda consecutiva, Kaia Kanepi veterana del circuito e dei blackout.

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