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Australian Open (M)

Berrettini, Nadal, Medvedev: umano, sovrumano, disumano

Berrettini, Nadal, Medvedev: umano, sovrumano, disumanoDAZN
Semifinali maschili - Il torneo enorme di Matteo Berrettini sbatte contro un mito di nome Nadal, che può vincere il 21° Slam come nessuno mai. Il gran bel tennis di Tsitsipas rimbalza contro quel cattivo di Medvedev, che può diventare il numero 1 del tennis mondiale. Rafa contro Daniil... E comunque vada, a scapito di Djokovic.

Berrettini e l'incontro ravvicinato di Nadal

Certo che Matteo Berrettini è fra i migliori degli umani, però è anche sotto un tetto che avvengono incontri ravvicinati del terzo tipo. Tetto che avrebbe potuto limitare un normale top-spin, ma non c’è niente di normale nel tennis sovrumano di Rafael Nadal: l’uomo caduto sulla terra del Roland Garros e allora fattosi extra-terrestre per vincere ancora. Per vincere qui. E centomila cuori cominciarono a sondare il cielo con un sospiro leggero, capendo presto che anche il nostro avrebbe guardato lassù per arrendersi al prodigio. E non c’era che aspettare fino all’alba con pazienza e rassegnazione. «Sapete tutti che preferisco giocare all’aperto. Ho saputo che avrebbero chiuso il tetto un’ora prima della partita, ma un mese fa non ero nemmeno certo di giocare ancora a tennis. Di cosa posso lamentarmi?». Ecco, in uno Slam molto sgradevolmente iniziato con e senza Djokovic, spiacenti per e orgogliosi di Berrettini, avevamo bisogno dello straordinario Nadal.

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Medvdedev contro tutti... E contro Djokovic

Avete presente del Narciso che cade nell'acqua specchiandosi nella sua bellezza? Comunque non c'entra niente con Tsitsipas, che come con Sinner ha giocato un tennis stupendo anche contro Medvedev, solo che ha vinto Medvedev. E perché è successo? Perché il russo deve vincere un altro oscar come miglior antagonista di tutti: del pubblico, del giudice di sedia - che oggi s'è preso dello Small Cat e mi sa che tanto gentile voleva dargli della pussy - di Tsitsipas che lo odia da mo e di Nadal, che se lo battesse in finale ce ne sarebbe anche per Djokovic. Nel senso che dopo avergli infranto il Grande Slam a New York, vincendo l'Australian Open, gli leverebbe pure il primato del ranking mondiale. Praticamente una guerra fredda. 

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Un sabato di festa nazionale australiana

Anche se Dylan Alcott vincitore di 23 Slam in quad fra singolare e doppio, nominato australiano dell’anno, ha perso in semifinale contro l’olandese Sam Schröder dopo 7 Australian Open consecutivi, domani sarà una festa nazionale. Per la finale dell’icona Ashleigh Barty alla conquista del suo primo Slam di casa e per la finale di doppio tutta australiana: da una parte della rete gli amatissimi Nick Kyrgios (ancora lui!) e Thanasi Kokkinakis; dall’altra i serissimi Matthew Ebden e Max Purcell. «Ho provato sensazioni incredibili in tutto il mondo, ma questa settimana con Thanasi le batte tutte», ha detto Kyrgios ieri a una folla estasiata sugli spalti della semifinale. Ebden e Purcell sarebbero gli specialisti: «Giocano il doppio ogni settimana, io faccio due o tre tornei all’anno», spiega Kokkinakis, che intanto chiede agli organizzatori di abbassare il costo dei biglietti, usciti a 500 dollari.

Da domani, sabato 29 gennaio, le finali dell'Australian Open sono in diretta integrale su Eurosport 1 (disponibile su DAZN) e discovery+.

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