Jannik Sinner, l'Italia bissa agli ottavi
Non ha giocato una partita indimenticabile contro il volitivo giapponese Taro Daniel. Ha pur ceduto il primo set del torneo, ma il risultato è quel che conta e dice che Jannik Sinner è agli ottavi di finale dell'Australian Open: 6-4 1-6 6-3 6-1. Non gli era mai successo a Melbourne: giocherà contro il tennista di casa Alex De Minaur, verosimilmente sul centrale, e sarà un altro grande giorno da ricordare. E si riparte domani con Matteo Berrettini: nel suo career slam mancano solo i quarti dell'Australian Open e la missione è possibile contro Pablo Carreno Busta. Primo punto alle 11:00 circa: che bella domenica mattina.
E poi Jannik risponde a McEnroe
Ieri John McEnroe disse a Eurosport di essere disponibile a un lavoro part-time per aiutare Jannik Sinner a diventare un grande giocatore «Disponibile a un lavoro part-time per aiutare Sinner a diventare un grande campione». Oggi, sempre su Eurosport, Jannik ha risposto che sì, gli piacerebbe essere allenato da McEnroe perché «Sì, quando parla John, sappiamo tutti che è una leggenda e quindi sì… Vediamo poi che succede». Che favola.
Maxime Cressy, l'ultimo poeta del serve&volley
Se vi sembrano lontani i giorni australi di Pat Cash e Pat Rafter, avete ragione: sono lontani. E Simon Cambers scrive su Tennis Majors che è colpa della tecnologia, delle nuove corde, delle superfici del campo sempre più omogenee. E la fisicità del tennis, ormai decennale, ha fatto degli attaccanti una specie in via d'estinzione più o meno come i panda rossi. Eppure Cambers si domanda: ma se un giorno arrivasse "uno con la fisicità di Boris Becker, il servizio di Pete Sampras, più alto, più potente, potrebbe rimettere in piedi il serve and volley?”. Kafelnikov dice che è impossibile, Ljubicic - coach di Federer e pure di Berrettini - ammette che i maestri non l'insegnano più. Però Maxime Cressy, statunitense nato in Francia, in finale a Melbourne ha giocato così contro Nadal, servizi e discese a rete, e gli è parso a un certo punto che l’altro, pur battendolo, fosse a disagio. Cressy dice che ha deciso di giocare a questo modo quando aveva 14 anni e che nessuno è ancora riuscito a fargli cambiare idea. Oggi ha piegato O’Connell in 4 set senza mai farsi togliere il servizio, vincendo 64 punti su 108 con la prima e 40 su 44 quando ha dovuto giocare la seconda. In regalo un ottavo di finale Slam con Medvedev.
Paire piange, Tsitsipas corre
Superati i trenta, a quel golden boy che fu Benoit Paire è venuta la lacrima facile dopo aver battuto l'altro irriducibile: l'ex-Maestro Grigor Dimitrov, ex della Sharapova ed ex-frequentatore del circuito femminile. Oggi Paire s'è divertito anche di più, di tweener in circoletti rossi, ma niente bis con Tsitsipas che agli show risponde correndo... E vincendo di corsa (verso gli ottavi) e parando alla Nikopolidīs (breve digressione) s'è preso un punto fatto così.
Colpo grosso: Cilic è vintage
È un Cilic d'antan che batte il quotatissimo Andrej Rublev, quinta testa di serie del torneo. È bello di notte e fa il colpo grosso del giorno, griffato 7-5 7-6 (3) 3-6 6-3. Il croato tira tutto contro uno dei giocatori più offensivi del circuito: 24 ace, l'85% dei punti vinti con la prima diservizio, 55 vincenti per affondare Rublev con la vena dei tempi migliori, quelli del trionfo allo US Open, e una torcida di tifosi croati che Kyrgios spostati. OK, meno, però si salta e si balla in barba a Margaret Cour, pardon, alla Margaret Court Arena. Bravo vecio!