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Australian Open (M)

Jannik Sinner, ottavi e McEnroe: il Day 6 dell'Australian Open

Jannik Sinner, ottavi e McEnroe: il Day 6 dell'Australian OpenDAZN
Dopo Berrettini, anche Sinner non manca all'appello: sono due gli italiani agli ottavi di finale dell'Australian Open... E se ci fosse davvero John McEnroe nel futuro prossimo del giovane Jannik? Maxime Cressy è il panda rosso del serve&volley; Stefanos Tsitsipas a rete ci corre... E il vecchio Marin Cilic stende Rublev.

Jannik Sinner, l'Italia bissa agli ottavi

Non ha giocato una partita indimenticabile contro il volitivo giapponese Taro Daniel. Ha pur ceduto il primo set del torneo, ma il risultato è quel che conta e dice che Jannik Sinner è agli ottavi di finale dell'Australian Open: 6-4 1-6 6-3 6-1. Non gli era mai successo a Melbourne: giocherà contro il tennista di casa Alex De Minaur, verosimilmente sul centrale, e sarà un altro grande giorno da ricordare. E si riparte domani con Matteo Berrettini: nel suo career slam mancano solo i quarti dell'Australian Open e la missione è possibile contro Pablo Carreno Busta. Primo punto alle 11:00 circa: che bella domenica mattina.

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E poi Jannik risponde a McEnroe

Ieri John McEnroe disse a Eurosport di essere disponibile a un lavoro part-time per aiutare Jannik Sinner a diventare un grande giocatore «Disponibile a un lavoro part-time per aiutare Sinner a diventare un grande campione». Oggi, sempre su Eurosport, Jannik ha risposto che sì, gli piacerebbe essere allenato da McEnroe perché «Sì, quando parla John, sappiamo tutti che è una leggenda e quindi sì… Vediamo poi che succede». Che favola.

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Maxime Cressy, l'ultimo poeta del serve&volley

Se vi sembrano lontani i giorni australi di Pat Cash e Pat Rafter, avete ragione: sono lontani. E Simon Cambers scrive su Tennis Majors che è colpa della tecnologia, delle nuove corde, delle superfici del campo sempre più omogenee. E la fisicità del tennis, ormai decennale, ha fatto degli attaccanti una specie in via d'estinzione più o meno come i panda rossi. Eppure Cambers si domanda: ma se un giorno arrivasse "uno con la fisicità di Boris Becker, il servizio di Pete Sampras, più alto, più potente, potrebbe rimettere in piedi il serve and volley?”. Kafelnikov dice che è impossibile, Ljubicic - coach di Federer e pure di Berrettini - ammette che i maestri non l'insegnano più. Però Maxime Cressy, statunitense nato in Francia, in finale a Melbourne ha giocato così contro Nadal, servizi e discese a rete, e gli è parso a un certo punto che l’altro, pur battendolo, fosse a disagio. Cressy dice che ha deciso di giocare a questo modo quando aveva 14 anni e che nessuno è ancora riuscito a fargli cambiare idea. Oggi ha piegato O’Connell in 4 set senza mai farsi togliere il servizio, vincendo 64 punti su 108 con la prima e 40 su 44 quando ha dovuto giocare la seconda. In regalo un ottavo di finale Slam con Medvedev.

Paire piange, Tsitsipas corre

Superati i trenta, a quel golden boy che fu Benoit Paire è venuta la lacrima facile dopo aver battuto l'altro irriducibile: l'ex-Maestro Grigor Dimitrov, ex della Sharapova ed ex-frequentatore del circuito femminile. Oggi Paire s'è divertito anche di più, di tweener in circoletti rossi, ma niente bis con Tsitsipas che agli show risponde correndo... E vincendo di corsa (verso gli ottavi) e parando alla Nikopolidīs (breve digressione) s'è preso un punto fatto così.

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Colpo grosso: Cilic è vintage

È un Cilic d'antan che batte il quotatissimo Andrej Rublev, quinta testa di serie del torneo. È bello di notte e fa il colpo grosso del giorno, griffato 7-5 7-6 (3) 3-6 6-3. Il croato tira tutto contro uno dei giocatori più offensivi del circuito: 24 ace, l'85% dei punti vinti con la prima diservizio, 55 vincenti per affondare Rublev con la vena dei tempi migliori, quelli del trionfo allo US Open, e una torcida di tifosi croati che Kyrgios spostati. OK, meno, però si salta e si balla in barba a Margaret Cour, pardon, alla Margaret Court Arena. Bravo vecio!

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