È la più forte “della terra” o la più forte di tutte? Delle sue 35 vittorie consecutive che eguagliano il record di Venus Williams nel 2000, le prime 19 sono state sul veloce (Qatar Open, Indian Wells, Miami), ma l’ultima vale il secondo titolo del Roland Garros.
Inclusi Stoccarda e Roma, solo Justine Henin, Venus e Serena Williams hanno vinto almeno 5 tornei in successione. “In carriera poi”, ovvero in meno di due anni dal Roland Garros d’autunno, ci sono 5 titoli su terra e 4 su cemento. Quindi no, non saranno le statistiche a dirci se Iga Swiatek sia la migliore del rosso o la migliore e basta.
Una finale alla Henin
La prendiamo larga perché la sua seconda finale del Roland Garros è stata un assolo di accelerazioni vincenti e cavalcate trionfali verso la rete che ha diviso una campionessa già finità da una che verrà. Ha diviso la ventunenne Iga Swiatek dalla diciottenne Cori Guff alla sua prima finale Slam con un bel dritto acerbo, la seconda di servizio tremebonda e un ottimo rovescio contro il migliore del circuito. Ecco, sull’eccellenza del colpo bimane di Swiatek, così breve e affilato, fatale lungolinea - non ci piove.
È stata una finale netta come gli epiloghi parigini di Justine Henin, che ha vinto 4 Roland Garros comandando ogni scambio e il punteggio dal primo all’ultimo game di finali dominanti (contro Clijsters, Pierce, Kuznetsova e Ivanovic), rapida negli spostamenti e feroce d'anticipo.
È finita 6-1 6-3 con un solo break concesso nell’attuale tennis femminile degli psicodrammi e dei tabelloni indecifrabili. È stata una finale in pieno controllo con ampi parziali di punti che hanno scavato un baratro di terra rossa. E fra i molti meriti della polacca e alcune colpe avversarie, Cori Gauff non aveva ancora perso un set nel torneo, ma nemmeno mai ricevuto palle indietro così pesanti e arrotate.
L'estate è grande
Ma allora questa due volte campionessa del Roland Garros è la più forte “della terra” o la più forte di tutte? Ce lo dirà il tempo, visto che la ragazza è nata di primavera a Varsavia nel 2001. Ce lo diranno gli altri Slam, dove per ora ha disputato la semifinale in Australia e il quarto turno a Wimbledon e New York.
Lo saprà l’estate prima che il vento si porti via tutto. Saranno i prati inglesi e i cieli infuocati di Flushing Meadows a misurare la grandezza di Iga Swiatek. Anche d’estate le stelle, se le guardi, non vogliono cadere.
PS Con una bandiera gialloblu sul berretto per tutto il corso del torneo e sul palco della premiazione, la campionessa del Roland Garros ha detto all'Ucraina di resistere, di essere forte e nutrire grandi speranze. Come sono belli quei game in risposta che si vincono nel tennis e nella vita.