Il trionfo di Silverstone rianima Lewis Hamilton e, indirettamente, anche la Ferrari. Infatti la scuderia italiana spera che, dopo aver interrotto il proprio digiuno di vittorie, lungo 945 giorni, il britannico sappia fare altrettanto con la maledizione iridata del Cavallino in F1. Era il 2007 quando Kimi Raikkonen, beffando proprio Hamilton, regalava il titolo alla Rossa, diretta per l’ultimo anno da Jean Todt.
L’ex manager francese, interpellato dal quotidiano tedesco Bild, ha risposto alla domanda che attanaglia ogni tifoso della scuderia italiana: basta il solo Lewis a invertire la rotta? Secondo Todt il colpo di mercato è di notevole spessore. Col sette volte iridato, la Rossa partirà da una posizione ben diversa rispetto al punto di partenza vissuto dal francese oltre trent’anni fa: “L’arrivo di Hamilton regalerà ai tifosi una Ferrari da 9. Invece la mia nell’ormai lontano 1993 era da 5. Ma tutti si chiedono se basterà per puntare al titolo mondiale. Sarà sufficiente per raggiungere l’obiettivo?”.
A questo punto, l’ex direttore si mostra perplesso: “Per vincere il Campionato bisogna essere perfetti. La Ferrari dell’ultimo periodo si è trovata talvolta in lotta per la conquista del Mondiale, senza però mai riuscire nell’impresa. È mancato l’ultimo passo, quello decisivo”. Todt individua anche un modello da seguire per la scuderia di Maranello: “Attualmente altre squadre hanno maggiori opportunità, come la Red Bull. La Ferrari dovrà lavorare in modo da seguire il loro esempio”. Insomma avere un fuoriclasse al volante non è sufficiente per sognare in grande: “A Maranello ci saranno sempre due ottimi piloti. Del resto è il sogno di tutti guidare una monoposto colorata di rosso. Eppure anche Schumacher, quando è arrivato in Ferrari, ha dovuto attendere quattro anni prima di vincere il suo primo titolo con noi. Servono pazienza e lavoro”. Ingredienti fondamentali per raggiungere quel titolo diventato ossessione da 17 anni.
Fonte: Gazzetta.it