Un passo alla volta. Però velocissimo. Così l’atletica italiana si è caricata in vista delle Olimpiadi di Tokyo, tra storie, speranze, gare regine e regine costruite per le gare. Anche i re non scherzano: i margini di miglioramento rispetto a Rio – dove l’Italia non riuscì a conquistare neanche una medaglia - ci sono e sono piuttosto evidenti. Si è lavorato proprio in questo senso. Nel risalire la china e nel rispettare una tradizione che al Paese ha saputo dare tantissimo lungo gli anni e le edizioni. Ma dove coglierli, questi segnali? E quali gare saranno da non perdere?
Chiuso il nuoto, l’Italia dovrà dunque premere forte sull’acceleratore. E in tutti i sensi, perché le speranze azzurre sono vive e arrivano persino nella gara regina, dove c’è Filippo Tortu e soprattutto Lamont Jacobs, qualificatosi con un pazzesco 9.95. Ci arriveremo. Intanto, ecco gli italiani impegnati nelle gare di atletica in Giappone.
Tokyo2020: italiani impegnati nelle gare di Atletica
- 100 metri maschili: Lamont Marcell Jacobs, Filippo Tortu
- 400 metri maschili: Davide Re
- 4×100 maschile: Eseosa Desalu, Marcell Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu
- 4×100 femminile: Johanelis Herrera Abreu, Gloria Hooper, Anna Bongiorni ed Irene Siragusa
- 4×400 femminile: Eleonora Marchiando, Petra Nardelli, Raphaela Lukudo, Ayomide Folorunso
- 4×400 maschile: Lorenzo Benati, Alessandro Sibilio, Brayan Lopez e Vladimir Aceti
- 4×400 mista: Edoardo Scotti, Giancarla Trevisan, Alice Mangione, Davide Re
- 100 ostacoli femminili: Luminosa Bogliolo
- 400 ostacoli femminili: Yadislesis Pedroso
- 400 ostacoli femminili: Ayomide Folorunso
- 5000 e 10000 metri maschili: Yemaneberhan Crippa
- Marcia 20Km maschile: Massimo Stano, Matteo Giupponi, Federico Tontodonati, Giorgio Rubino
- Marcia 20Km femminile: Antonella Palmisano, Valentina Trapletti, Eleonora Giorgi, Mariavittoria Becchetti
- Marcia 50Km maschile: Stefano Chiesa, Teodorico Caporaso
- Maratona maschile: Yassine Rachik, Eyob Faniel, Yassine El Fathaoui (o Daniele Meucci)
- Maratona femminile: Sara Dossena, Giovanna Epis
- 3000 siepi maschili: Osama Zoghlami, Ahmed Abdelwahed
- Salto con l’asta femminile: Roberta Bruni
- Salto in alto femminile: Elena Vallortigara
- Salto in lungo femminile: Larissa Iapichino
- Salto in alto maschile: Gianmarco Tamberi, Stefano Sottile
- Lancio del peso maschile: Leonardo Fabbri, Zane Weir
- Chi sono gli italiani da medaglia?
La gara regina, i 100 metri
Dunque, partiamo da dove avevamo concluso: dalle speranze di Jacobs. Dopo anni l’Italia torna a schierare un corridore con speranze di medaglia; Tortu ha ambizioni da finale, ma per strappare qualcosa in più dovrebbe correre un tempo finora mai corso: i piedi di piombo, che in questo caso rallentano, non solo sono dovuti ma anche necessari.
Staffette 4x100 e 100 metri ostacoli
Attenzione allora anche alle staffette, dove a Tortu e Jacobs si uniranno Eseosa Desalu e Davide Manenti; nel femminile, Herrera Abreu, Hooper, Bongiorni e Siragusa proveranno a sovvertire le gerarchie. C’è anche Luminosa Bogliolo nei 100 metri ostacoli femminili: una fiche va puntata, anche solo per scaramanzia.
I fenomeni di Marcia e Maratona
Da sempre, nelle lunghe distanze, l’Italia riesce a esprimere il meglio: ancora negli occhi c’è la maratona di Stefano Baldini e le lacrime all’arrivo; era Atene 2004, erano le sue braccia al cielo e il tricolore. Quattro anni più tardi, Schwazer partiva in fuga e arrivava prima di tutti, creando un solco nella storia. E poi? Poi calma piatta. Che cercheranno di rianimare tanti, tantissimi atleti, impegnati tra la distanza di 20 chilometri (maschile e femminile) e quella classica dei 50. Stano, Giupponi, Tontodonati e Rubino correranno la “mezza”, Chiesa e Caporaso arriveranno fino in fondo.
Difficile vedere exploit. Questi li attendiamo magari nel femminile, con Giorgi e Becchetti sugli scudi, Palmisano e Trapletti ad aiutare. Ecco, particolare attenzione anche alle maratonete: Sara Dossena e Giovanna Epis possono stupire, nel maschile può certamente superarsi Rachik. Con lui gareggeranno Eybol Faniel e Yassine El Fathaoui. Crippa e Zoghlami, infine, potranno arrivare lì dove non è mai arrivato nessuno: una medaglia nei 3000 metri siepi (Zoghlami impegnato con Abdelwahed) e nei 5mila e 10mila metri.
Un salto verso la medaglia
Gimbo Tamberi è saltato oltre Rio. “Aspettavo questo momento da 5 anni”, ha raccontato subito dopo la prima giornata. E la sua è una storia non solo di resilienza, quanto di tenacia e abnegazione. Un brutto infortunio gli aveva precluso i Giochi brasiliani, a Tokyo, nonostante il silenzio intorno, è andato per stupire e stupirsi. Nel salto in alto maschile, l’Italia continua a produrre talenti di sicuro affidamento.
Chiedere per credere a Elena Vallortigara: 30 anni, è alla primissima esperienza olimpica dopo l’exploit nell’esordio outdoor a 1.94. Dopo Antonietta Di Martino, probabilmente l’atleta italiana più forte di tutti i tempi nella categoria, nella storia c’è il suo 2.02 raggiunto al meeting di Londra.
Nel salto triplo
Sarà invece Ihemeje a covare le speranze azzurre nel salto triplo, dove pure resiste una tradizione fortissima. Per raggiungere anche solo il bronzo servirà il salto della vita: fiducia sì, illusioni no.
Atletica: l'outsider del peso
C’è un nome che i vertici del Coni non osano nominare, chiaramente per scaramanzia, ma nel quale hanno davvero grandi speranze. Per il presente e per il futuro. Si tratta di Leonardo Fabbri, classe 1997 e arrivato alla misura di 22 metri solo negli ultimi tempi: parliamo di lancio del peso e parliamo di una distanza da top mondiale.
Non basterebbe forse per una medaglia, ma dopo tanto allenamento e con quel pizzico di sana incoscienza che Fabbri ha già dimostrato in passato, perché non crederci? Zane Weir sarà lì al suo fianco: saranno i primi Giochi da atleta italiano.