La carovana del Tour de France 2022 si è goduta una giornata di riposo perché il futuro è bollente, non solo per le temperature roventi previste nelle prossime tappa.
Fino a questo momento non c'è stata storia, Tadej Pogacar - il favorito della vigilia dopo aver vinto le ultime due edizioni della Grand Boucle - si è preso di forza la Maglia Gialla, difendendola attaccando.
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Un Cannibale per la squadra
Vincere, vincere e ancora vincere. Questo è il credo di Pogacar e per questo ha una squadra che lo aiuta in tutto per tutto. "Non mi vedo come un cannibale - ha rivelato nella conferenza stampa del Tour -, ma chi non vorrebbe vincere sempre? Spero di fare tutto bene anche con il grande caldo che ci aspetta, ma finora sono contento sia di me che della squadra. Non sono un dittatore, loro sanno bene cosa fare".
La variabile Covid
Senza giri di parole, Tadej Pogacar è lanciato verso la conquista del terzo Tour de France consecutivo. Sull'edizione 2022 però c'è lo spauracchio Covid che è ben presente, lo stesso che ha costretto Matteo Berrettini a rinunciare a Wimbledon qualche settimana fa.
I test effettuati nel giorno di riposo hanno dato tutti esito negativo, ma la possibilità esiste ed è una variabile da tenere in considerazione anche per chi sta dominando un Tour faticosissimo.
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La posizione di Pogacar
Il tennista italiano si è autodenunciato rinunciando a Wimbledon, pochi giorni dopo la collega Cornet ha rivelato come durante il Roland Garros molte atlete fossero positive preferendo il silenzio.
Questione di stile, di etica ma anche di priorità e rispetto. In questo Tadej Pogacar non è secondo a nessuno: "Se fossi positivo sarebbe giusto lasciare la corsa, perché non sarebbe sicuro per me e per gli altri. La priorità è la salute".