“Chi non sogna non ha futuro”, diceva esattamente un anno fa a Clusone. E sempre a Clusone, “casa” della sua Atalanta e paese di patron Antonio Percassi, dove la squadra si sta preparando in pre-season, a distanza di dodici mesi ribadisce il concetto: “Dobbiamo continuare a sognare, assolutamente. Faremo il possibile per realizzare i sogni della nostra gente”. Gian Piero Gasperini è leggermente affaticato dopo una corsa mattutina che ha effettuato (in parte) con i suoi ragazzi, ma soprattutto è carico e anche abbronzato dopo le meritate vacanze.
Il tecnico della Dea ci accoglie nell’hotel di Castione della Presolana per raccontare ciò che è stato e ciò che sarà: “Il quinto posto è un risultato straordinario, quindi sì: il sogno della scorsa stagione è stato realizzato”. Ecco, il concetto che ritorna: quello del sogno. D’altronde, la Dea e Bergamo sognano da tempo: dal 2016, quando il Gasp accettò di sedersi su questa panchina. Da allora, è cambiato tutto. Per sé e la società: “Sarà l’ottava stagione insieme. La storia continua, con la proprietà c’è sempre stato un rapporto speciale e a Bergamo non mi manca nulla: finché non si stancheranno di me e darò soddisfazione alla gente, resterò”, ecco un titolo.
Ascoltami, resta qui
Un altro, non banale, è su Rasmus Hojlund: “Gli farebbe bene restare un altro anno con noi. Ha grandi margini di miglioramento, il suo potenziale è visibile a chiunque. Ha tutto per diventare uno degli attaccanti più forti in Europa”. Come dare torto a Gasperini, che ovviamente spera di avere ancora a disposizione il gioiello danese sul quale, però, è fortissimo l’interesse del Manchester United. Di certo, “Ras” è una delle “pepite” della Dea, termine tanto caro al mister.
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Di “pepite” ne ha spolverate parecchie e una delle migliori si chiama Giorgio Scalvini: “Sicuramente, ma anche altri giocatori vanno considerati così nonostante non siano giovanissimi. E penso, per esempio, a Toloi, De Roon e Pasalic. Giocatori per noi storici”. Anche Marco Carnesecchi è una “pepita”, classe 2000 rientrato dal prestito alla Cremonese: “Valuteremo se potrà essere lui il titolare dell’Atalanta, ma non dimentico Musso: ha vissuto un’annata sfortunata, ma resta un portiere di assoluto valore”.
La storia continua
Valore, appunto. E uno dei valori aggiunti è sicuramente Rafael Toloi, punto di riferimento dal 2015: “Per me è un onore iniziare il nono anno con l’Atalanta – racconta il difensore e capitano -. Sono felice e mi auguro che la squadra possa disputare una grande stagione”. Anche “Rafa”, come Gasperini, nel proprio futuro vede solo il nero e l’azzurro della Dea: “Non dipende solo da me, ma certamente mi piacerebbe chiudere la carriera con questi colori”. Una maglia, una fascia, con le quali vorrebbe realizzare un certo sogno: “Ho giocato la Champions e l’Europa League, ho vinto un Europeo con la Nazionale italiana. Ecco, vorrei realizzare quello di vincere un trofeo con l’Atalanta”.
Chi, invece, ha già vinto nonostante la giovane età è uno dei volti nuovi di quest’anno, Mitchel Bakker: “Proverò a mettere a disposizione la mia mentalità per la squadra. C’erano altri club su di me, ma con l’Atalanta si è creato da subito un feeling speciale. Così si spiega la mia scelta”. Olandese, 23 anni, acquistato dal Bayer Leverkusen per 10 milioni di euro dopo due stagioni con il Paris Saint-Germain: alla sua età una Ligue 1, due Coppe di Francia, una Coppa di Lega francese e una Supercoppa francese sono una bella lista. Senza dimenticare la Coppa d'Olanda conquistata con l’Ajax, società storica in cui è diventato grande attraverso il percorso nel vivaio. “Troverò De Roon, Hateboer e Koopmeiners, che faciliteranno il mio inserimento”, spiega l’esterno che si ispira, nel ruolo, a un certo Marcelo (“L’idolo assoluto, invece, è Messi”).
Olandese a sinistra
“So che con Gasperini si corre tanto, me ne sono già accorto”, se la ride Bakker. Un po’ sulle gambe, per via del pesante lavoro aerobico effettuato al mattino, ma sa che questa è la strada giusta per imporsi con l’uomo di Grugliasco: “Le mie caratteristiche? Mi piace segnare e servire assist, ma ovviamente devo anche difendere. Mi considero veloce. All’Atalanta devi correre, la condizione fisica è importante”. Le ripetute nei boschi di Clusone serviranno per arrivare al top. Toloi, invece, è abituato a certi ritmi: “Vero, ma dopo cena vado subito a dormire. La stanchezza si fa sentire”.
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Giusto così, perché da sempre l’Atalanta di Gasperini ragiona in questo modo: in estate si corre e suda parecchio, ma così si potrà arrivare in fondo in corsa in tutte le competizioni. Con Serie A TIM e Coppa Italia tornerà l’Europa League. E chissà che il sogno di alzare un trofeo non possa in qualche modo avverarsi. D’altronde, sognare è tutto. Come dice Gasp: “Chi non sogna non ha futuro. E l’Atalanta continuerà a farlo".