Si è aperto come meglio non poteva il calendario delle Classiche Monumento del ciclismo 2023. La Milano-Sanremo è per molti la meno spettacolare di questa ristretta cerchia di corse leggendarie, ma puntualmente la salita (e discesa) del Poggio smentisce questo luogo comune. Pogacar, van der Poel, van Aert e il sorprendente Ganna hanno dato vita a un finale di pura emozione: il ciclismo della nuova generazione sta tornando alla ribalta.
Van der Poel, un finale da manuale
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La Sanremo è sì una corsa da quasi 300 km, ma ormai è assodato che il momento decisivo è la salita del Poggio, posta a pochissimi km dal traguardo. Il sogno di ogni corridore è quello di andarsene in solitaria su questa mitica salita, per poi tuffarsi in piena nella conseguente discesa e festeggiare sull'arrivo di Via Roma. Facile a dirsi, molto più difficile a farsi.
Il Poggio è una salita dalla pendenza media inferiore al 4%, percorsa a ritmo folle e con almeno 30 corridori a caccia del colpo grosso e con le stesse ambizioni. Tadej Pogacar, con ausilio della squadra, ha spaccato il gruppo con un'azione di forza e solamente i migliori hanno tenuto il suo ritmo: van der Poel, van Aert e Ganna.
Lo sloveno continua il forcing, van Aert sembra quasi su punto di mollare e, quando mancano poche centinaia di metri allo scollinamento, il colpo del campione. Mathieu van der Poel scatta quando vede il cartello stradale del Poggio, un'azione studiata e pensata almeno mille volte dall'olandese. Ci sono pochissimi metri per fare la differenza, ma quei 2 secondi presi allo scollinamento gli consegnano il primo successo nella Classica Italiana.
Due Giri delle Fiandre, un Amstel Gold Race, una Strade Bianche e ora quella Milano-Sanremo che il nonno vinse 62 anni fa. Un campione che con i suoi 28 anni ci farà divertire ancora per molto.
L'Italia con Ganna può sperare
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L'impresa di giornata porta però la firma di Filippo Ganna. Straordinaria la sua prova nella Classicissima, con un secondo posto e una prestazione da applausi. Che il verbanese sia un fenomeno non lo scopriamo oggi ovviamente, ma che potesse essere così protagonista in una Classica non era per nulla scontato.
I successi in pista e le cronometro su strada lo hanno reso già leggendario, ora il corridore della INEOS e l'Italia intera può sperare nel prossimo step. Il nostro movimento è ancora alla ricerca di un uomo in grado di giocarsi le corse di un giorno, dopo il ritiro di Vincenzo Nibali.
"Pippo" Ganna ha dimostrato una condizione eccellente sull'ascesa del Poggio e qualche rammarico c'è per non aver seguito lo scatto di van der Poel, negli ultimi 200 metri. La gamba era davvero quella giusta, come ha dimostrato nel chilometro finale dove ha staccato in maniera secca gente del calibro di Pogacar e van Aert. I presupposti per una vittoria alla Sanremo, a questo punto, ci sono tutti.
Pogacar e van Aert, sconfitte senza errori
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Terzo posto per Wout van Aert, quarto per Tadej Pogacar. Si può rimproverare poco ai due "sconfitti" di giornata. Pogacar ha animato la corsa già sulla Cipressa per provare a mettere fatica sulle gambe della concorrenza. Ha strappato sul Poggio con l'aiuto del compagno Wellens, una mossa che ha poi selezionato il gruppo dei migliori. Lo scatto di van der Poel lo ha beffato, ma lo sloveno ha fatto davvero tutto quello che doveva fare in questa Sanremo.
La campagna del Nord è alle porte e la sua condizione sembra già a un ottimo livello. Il Giro delle Fiandre si preannuncia una lotta senza esclusione di colpi.
Discorso diverso per van Aert che non è sembrato ancora al suo massimo. Il belga ha messo chilometri sulle gambe alla Tirreno-Adriatico e ha avuto il suo primo vero test della stagione sull'arrivo ligure. La rivalità con van der Poel lo vede sotto 2-0 nel 2023 (il primo round fu l'epico mondiale di ciclo cross).
Adesso la sfida si sposta a casa sua, in Belgio. Riuscirà a riscattarsi con una concorrenza di questo livello? Una cosa è certa, questa generazione di corridori ha riportato lo spettacolo al centro delle corse.